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La disoccupazione in Trentino si avvicina al resto del Paese

Nel primo trimestre 2012 la disoccupazione è aumentata, su base annua, del 2,1% contro il 2,3% di media nazionale

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L’Istat ha diffuso oggi i dati sulle forze di lavoro relativi al primo trimestre 2012 (da gennaio a marzo 2012).
In provincia di Trento le difficoltà del mercato del lavoro, evidenziate nel 4° trimestre del 2011, trovano conferma anche nel 1° trimestre del 2012.
La reazione positiva del mercato del lavoro registrata durante la crisi del 2008/2009 e la successiva tenuta nella fase di recupero del 2010/2011 mostra ora una battuta d’arresto con un arretramento del tasso di occupazione e un aumento del tasso di disoccupazione, che ha raggiunto il 6,9%. 
Il primo trimestre dell'anno, tuttavia, ha sempre registrato momenti di criticità per l'occupazione in Trentino.
 
 Occupazione in Trentino: 64,1% - Occupazione in Italia: 56,5%
L’occupazione nel primo trimestre del 2012 si attesta a 226.000 unità con una contrazione su base annua di 5.100 lavoratori, portando il tasso di occupazione al 64,1% rispetto al 65,8% del primo trimestre 2011.
La perdita di occupati è per 2/3 da riferirsi agli uomini. In Italia tale tasso è pari al 56,5% (56,8% nel primo trimestre 2011).
Nel 2011/2012 si registra una congiuntura sfavorevole all’occupazione maschile con, di contro, la crescita dell’occupazione femminile. Infatti nell’ultimo anno la crescita dell’occupazione è femminile e nel primo trimestre del 2012, su base annua, gli uomini perdono 3.800 occupati le donne 1.300.
 
 Disoccupazione in Trentino: +2,1% - Disoccupazione in Italia: +2,3%
Il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 6,9% rispetto al 4,8% su base annua e a una media 2011 del 4,5% che, per la prima volta, evidenzia un equilibrio fra i generi, con valori simile fra uomini e donne. Nel primo trimestre 2012 la differenza fra tasso di disoccupazione maschile (6,0%) e femminile (8,2%) ha ricominciato ad emergere.
 
In Italia il tasso di disoccupazione nel primo trimestre 2012 ha raggiunto il 10,9% rispetto all’8,6% del primo trimestre 2011. La disoccupazione maschile risulta pari al 10% e quella femminile pari al 12,2%.
[Nota: è stata anomala la parità di occupazione di genere dell’ultimo trimestre 2011, adesso si è portata sui valori originari]
 
 In Trentino l’occupazione è sempre stata critica nel primo trimestre dell’anno
Analizzando i dati in serie storica si osserva che il primo trimestre dell’anno presenta valori nei dati significativi, quali il tasso di occupazione e il tasso di disoccupazione, più negativi di quanto si rileva poi negli altri trimestri e in media annua.
Infatti, la serie storica dal 2004 a oggi mostra un primo trimestre meno favorevole all’occupazione che migliora in maniera evidente nei trimestri centrali per poi attenuarsi nell’ultimo trimestre.
L’andamento trimestrale dei valori importanti del mercato del lavoro ben rappresenta le peculiarità del sistema produttivo trentino all’interno del quale sono presenti settori caratterizzati da variazioni stagionali significative.
Settori quali l’agricoltura, il turismo, il commercio e i pubblici esercizi, le costruzioni e l’estrattivo incorporano dinamiche che in parte possono essere spiegate dalla stagionalità.
 
 Il grosso della disoccupazione è generato dall’edilizia
Riprendendo i dati dell’indagine continua delle forze di lavoro si osserva che nel primo trimestre 2012, su base annua, l’industria contrae la propria occupazione di oltre 6.000 unità, più o meno equamente distribuiti fra dipendenti e indipendenti.
In questo ambito, il settore delle costruzione perde occupazione ma si deve considerare che il primo trimestre dell’anno per le costruzioni è poco significativo perché l’attività è rallentata dal fermo stagionale.
Comunque la situazione nel settore delle costruzioni permane complicata perché in questo settore si osserva una crisi congiunturale che si innesta su problemi strutturali.
Di ciò si trova conferma anche in altre fonti informative quali le ore lavorate che nel primo trimestre 2012 diminuiscono dell’11% su base annua e le ore autorizzate di cassa integrazione che registrano una crescita del 36% su base annua.
 
 Nei servizi l’occupazione è aumentata di 2.000 unità
I servizi, che rappresentano circa il 70% dell’occupazione, hanno registrato un incremento di circa 2.000 unità, per effetto di un aumento significativo dei lavoratori dipendenti (4.000 unità) e una diminuzione degli indipendenti.
Nel primo trimestre del 2012 gli avviamenti al lavoro e le cessazioni dal lavoro presentano rispettivamente un incremento e una contrazione.
La creazione di nuovi posti di lavoro non è in grado di assorbire gran parte di coloro che hanno perso una precedente occupazione o entrano nel mercato del lavoro per la prima volta.
Il rallentamento negli avviamenti si rileva nel settore industriale. 
 
 Le difficoltà delle piccole e piccolissime imprese
Dall’indagine congiunturale della Camera di Commercio si osserva che la perdita di occupati riguarda soprattutto le piccolissime e le piccole imprese e trova riscontro nella debolezza della domanda interna, principalmente, del mercato locale. La cassa integrazione
I dati di cassa integrazione dimostrano la presenza di situazioni di difficoltà più serie delle momentanee deficienze della domanda. Infatti, nel primo trimestre 2012 le ore autorizzate di cassa integrazione ordinaria rallentano nella dinamica con una contrazione del 19%.
Le ore autorizzate di cassa integrazione straordinaria evidenziano, di contro, un incremento del 71%. Anche la mobilità riflette la debolezza del mercato del lavoro avendo negli ultimi mesi raggiunto ormai le 5.200 unità di iscritti, valori più o meno doppi di quelli precedenti alla crisi iniziata sul finire del 2008.

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