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Secondo trimestre 2012: il fatturato trentino perde il il 4,2%

E il calo è «contenuto» grazie all’aumento dell’export che è cresciuto dell’11,3 percento. I dettagli nell’analisi della Camera di Commercio di Trento

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Presentato oggi alla Camera di Commercio di Trento l’andamento economico della provincia nel secondo trimestre 2012.
Come sempre il lavoro presentato è puntuale e chiaro da leggere e interpretare.
Prima di esporre i grafici che indicano visivamente la tendenza degli ultimi anni, anticipiamo il riassunto di alcuni segnali che sono emersi.
 
Anzitutto il fatturato complessivo delle imprese locali è diminuito nel secondo trimestre in maniera decisa (-4,2%) rispetto allo stesso trimestre del 2011. Per la prima volta, quindi, dopo due trimestri di sostanziale stagnazione, si rileva una netta contrazione dei ricavi delle vendite delle aziende trentine, che di fatto testimonia l’ingresso dell’economia provinciale in una fase recessiva.
Ma ci sono anche dei dati positivi, tra i quali si segnala che le micro imprese e le grandi imprese del manifatturiero sono in leggera controtendenza in un momento dove il mantenere le posizioni sarebbe già un grande risultato.
In forte difficoltà invece si trovano i settori dell’estrattivo (-13,0%) e delle costruzioni (-9,2%), che confermano ancora una volta la loro permanenza in una fase di crisi strutturale che dura ormai da alcuni anni. Ma in grande difficoltà si stanno trovando anche il commercio al dettaglio (-14%) e l’artigianato manifatturiero e dei servizi (-11,3%), che risentono della caduta della domanda locale.
Altri settori che presentano una dinamica debolmente negativa sono l’autotrasporto, che diminuisce su base tendenziale del 3,1%, mentre quello del commercio all’ingrosso sta perdendo l’1,9%.
 
Ancora una volta l’andamento congiunturale si contraddistingue in Trentino per una netta divergenza tra l’andamento della domanda locale e nazionale da un lato e quella estera dall’altro.
Il fatturato realizzato su base locale presenta ancora una volta una marcata riduzione su base tendenziale (-8,4%), così come quello realizzato in Italia, ma fuori provincia (-5,8%).
Cresce invece, in maniera sorprendente rispetto allo stesso trimestre del 2011, il fatturato estero (+12,5%), confermando ancora una volta la tendenza sensibilmente positiva rilevata nel corso degli ultimi due anni. È stato forse l’export (in controtendenza con l’Alto Adige, che perde l’1,5% - vedi articolo) a salvare la media del calo.
Tanto per avere un’idea, l’export altoatesino si aggira sui 3,6 miliardi di euro, contro i poco più di 3 miliardi del Trentino.
 
L’occupazione risulta complessivamente stabile e questo grazie agli incentivi messi in campo dalla Provincia per sostenerla.
Nella sostanza, gli occupati diminuiscono sensibilmente presso le micro imprese (1-4 addetti)  per la semplice ragione che un solo occupato in meno su quattro significa un calo del 25%. Di conseguenza, la perdita di forza lavoro del 3% è definibile contenuta.
Per contro, la manodopera presso le imprese di grandi dimensioni aumenta dell’1,0%.
 
È aumentato il divario tra coloro che hanno aumentato il portafoglio ordini rispetto a quelli che lo hanno ridotto, quindi la media che è rimasta costante si è assottigliata. Ben il 38% dichiara una diminuzione, mentre lo hanno aumentato solo il 15,1%.
Anche i giudizi degli imprenditori sulla redditività e sulla situazione economica dell’azienda e sul futuro non è entusiasmante. Insomma, c’è pessimismo nell’aria.
Le prospettive per i prossimi mesi rimangono fosche alla luce dei giudizi negativi sul futuro rilevati presso gli imprenditori e delle evidenze derivanti dall’andamento degli ordinativi che non sembrano ripartire.
 
Prima di passare alle tabelle, è meglio schiarirsi le idee dando un’occhiata alle previsioni sul PIL del nostro pianeta. 
 
Previsioni sul PIL

 
Entriamo nel dettaglio con storico e tendenza cominciando dal fatturato e occupazione. Come si può vedere, il momento peggiore ci fu nel primo trimestre del 2009, il migliore nel secondo trimestre del 2010.
Oggi si avvicina allo zero, ma con tendenza al calo.
 
Fatturato e occupazione su base annua.

 
Nelle tabella che segue, invece vediamo l’e differenze tra l’andamento locale, nazionale ed estero.
Più o meno, le linee si spostano vicine, ma negli ultimi due trimestri si sta portando in positivo la voce estero. Da notare che l’Italia consuma di più del Trentino.
 
Dinamica del fatturato locale, nazionale ed estero.

 
L’industria manifatturiera segna un incremento grazie all’export. La manodopera rimane costante per i motivi che consociamo, mentre gli ordini rimangono sotto lo zero, anche se di poco grazie all’export.
 
Variazione tendenziale di fatturato, occupazione e ordini dell’industria manifatturiera.

 
Per quanto riguarda il commercio all’ingrosso, il dato che risalta dalla tabella che segue, è l’aumento deller rimanenze. Secondo noi, o hanno una forte dose di ottimismo, o non avevano previsto un calo della domanda.
 
Variazione tendenziale di fatturato, occupazione e ordini del Commercio all’ingrosso.

 
Il dettaglio presenta un particolare degno di nota. La tabella non distingue i settori merceologici, ma va segnalato il calo del 14% delle vendite di automobili, mentre si registra un calo della spesa alimentare. Quest’ultima può essere dovuta a una più accorta scelta negli acquisti in termini di quantità che di qualità.
Le rimanenze dimostrano che i commercianti acquistano sul venduto.
 
Variazione tendenziale di fatturato, occupazione e rimanenze finali dei commercianti al dettaglio.

 
Il terziario avanzato, che vediamo nella tabella seguente, riporta un collimare delle tre linee che rappresentano fatturato, ricavi e occupazione.
Va notato peraltro che in Trentino è decisamente importante il peso dell’Ente Pubblico sulla ricerca e sull’informatica.
 
Variazione tendenziale di fatturato, ricavi e occupazione.

 
Ed eccoci arrivati alle opinioni degli operatori economici.
Nella prima tabella vediamo il giudizio sulla redditività della propria azienda. Aumenta il distacco tra positivi e negativi, che secondo gli analisti è significativo di un forte stress congiunturale.
Nelle tre tabelle vediamo, nell’ordine, le opinioni degli imprenditori sulla redditività della propria impresa, sulla capacità che la propria impresa ha di competere sul mercato e gli stessi concetti in previsione tra un anno.
 
Giudizio sulla redditività e situazione economica della propria impresa.

 
Giudizio sulla capacità di competere che ha l’impresa.

 
Giudizio sulla redditività dell’impresa tra un anno.

 
Il lavoro che abbiamo presentato è stato ricavato dall’Indagine trimestrale sulla Congiuntura nella provincia di Trento sul secondo trimestre 2012, a cura del Servizio studi e ricerche della Camera di Commercio IAA di Trento.

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