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Fitch conferma il Rating AA- alla Provincia autonoma di Trento

«L’elevata flessibilità finanziaria della Provincia manterrebbe solidi risultati operativi anche in caso di un ulteriore contributo al riequilibrio dei conti dello Stato»

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FitchRatings ha confermato oggi alla Provincia autonoma di Trento il rating di lungo termine di AA- e quello di breve termine di F1+.
Il rating, in particolare, considera l’elevata flessibilità finanziaria che dovrebbe consentire alla Provincia di mantenere solidi risultati operativi e di bilancio anche in caso di un ulteriore contributo provinciale al riequilibrio dei conti pubblici nazionali.
 
Come noto il rating della Provincia è compresso da quello della Repubblica Italiana. Le riduzioni del rating di ottobre 2011 (da AAA a AA+) e di febbraio 2012 (da AA+ a AA-) riflettono l’applicazione dei criteri di Fitch in base ai quali il rating della Provincia non può essere superiore di più di tre livelli (notches) rispetto a quello dell’Italia (A-).
Come si sa infatti, il rating della Provincia non può trovarsi a più di due gradi di valutazione rispetto a quello nazionale, in quanto la sua situazione dipende dal grado di solvibilità dello Stato, che è il debitore principale della Provincia autonoma di Trento.
Stavolta, si fa notare, è di ben 3 livelli superiore.
 
«In un momento che conserva, non da oggi, tutte le difficoltà e le incognite che ben sappiamo, questa è comunque una buona notizia, – ha dichiarato il presidente Dellai in conferenza stampa. – A partire dal fatto che quelle espresse da FitchRatings nei confronti della Provincia autonoma di Trento sono valutazioni lusinghiere rispetto alle caratteristiche del nostro bilancio.
«È noto come il down grading dello Stato porti, a cascata, il declassamento anche di tutte le realtà del nostro Paese che sono legate alla certificazione internazionale. Ma l'aver conservato, in questo momento, il Rating AA- , che risulta di ben tre livelli superiore a quello dello Stato italiano, è positivo.
«Così come è importante come la Provincia venga considerata in grado di mantenere solidi risultati di bilancio anche nel caso la trattativa con Roma portasse ad un ulteriore nostro contributo alle casse statali per rimettere i conti in ordine.»
 
Nella sua analisi Fitch evidenzia come la performance finanziaria del Trentino negli ultimi anni sia stata eccellente, in confronto non solo a realtà italiane simili, ma anche alle realtà internazionali simili; questo grazie a «a un approccio proattivo volto a contrastare le potenziali pressioni di bilancio».
Fitch riconosce che la Provincia autonoma di Trento ha continuato a supportare attivamente il PIL, a cui sono legate le performance di bilancio provinciali. E aggiunge come sia stata presa una serie di misure a favore delle imprese per migliorare il settore produttivo, promuovere la localizzazione di nuove società nell’area provinciale e, infine, sostenere la crescita del PIL.
Queste misure includono agevolazioni fiscali per le imprese, il sostegno all’accesso di queste ultime ai prestiti bancari ed il rafforzamento del loro livello di capitalizzazione.
 
In uno scenario molto prudenziale, Fitch stima che la probabile assunzione delle funzioni statali potrebbe determinare una riduzione del margine operativo della Provincia a circa un miliardo di euro, ossia il 20-25%, rispetto a 1,250 miliardi (30%) medio registrato nel 2010-2011.
Tuttavia, l’attento monitoraggio della spesa corrente dovrebbe limitarne la crescita nel medio periodo al di sotto del tasso di inflazione del 2.5% annuo; ciò anche in relazione al piano di razionalizzazione delle funzioni di back-office che dovrebbe generare, a regime, risparmi annui per 120 milioni di euro.
 
Fitch ritiene che il bilancio provinciale continuerebbe a rimanere complessivamente in equilibrio anche in uno scenario di stress (worst case) ove il margine operativo scendesse al di sotto del 20% per effetto di un contributo al riequilibrio dei conti pubblici nazionali superiore alle attese e/o di entrate stagnanti a causa di una persistente crisi economica.
Ciò in relazione all'elevata flessibilità di bilancio sia sulle spese di investimento - in considerazione della buona condizione delle infrastrutture esistenti - sia in materia tributaria.
 
Fitch ritiene che la capacità di autofinanziamento della Provincia autonoma di Trento rimarrà elevata anche nel 2012-2014 consentendole di sostenere investimenti medi annui di circa 1,1 miliardi di euro.
Fitch apprezza le misure adottate per coinvolgere sempre più il settore privato nella realizzazione degli investimenti pubblici attraverso schemi di project finance. Prevede che la riduzione degli investimenti pubblici sia in parte compensata dalla progressiva crescita degli investimenti del settore privato.
 
I recenti provvedimenti provinciali per favorire l’insediamento di nuove attività produttive dovrebbero contribuire a favorire una modesta ripresa economica nel 2013-2014.
Stante la persistente stagnazione dei consumi interni, la crescita sarà prevedibilmente sostenuta dalle esportazioni (+11% nel 2011) e dal turismo.
Le entrate della Provincia continueranno a beneficiare della dinamicità del tessuto socioeconomico trentino, evidenziata da un PIL pro-capite del 25% superiore alla media EU e da un tasso di disoccupazione del 6% (Italia 10%).
 
La Provincia, si legge infine nell'analisi di Fitch, ricorre al mercato dei capitali attraverso il suo braccio finanziario Cassa del Trentino (pure AA-).
Fitch prevede che, per effetto delle strette limitazioni al ricorso all’indebitamento imposte dalla Provincia a tutte le entità provinciali, le passività finanziarie complessive della Provincia rimangano al di sotto di 2,5 volte il margine corrente nel 2012-2014, un livello migliore di quello degli enti locali internazionali con rating di AA.

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