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Sostegno all’internazionalizzazione delle imprese trentine

Molte le novità tra cui spicca l'aiuto per l'assunzione di giovani inviati all'estero

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La Giunta provinciale su proposta dell’assessore all'industria Alessandro Olivi, d’intesa con gli assessori Tiziano Mellarini e Franco Panizza, ha oggi approvato i nuovi criteri attuativi dei contributi a sostegno dell’internazionalizzazione delle imprese trentine, di cui agli articoli 7 e 24 sexies della legge provinciale sugli incentivi alle imprese (la 6 del 1999).
Si tratta - sottolinea l’assessore Olivi - di un «ulteriore tassello della riforma degli incentivi che entra a regime ed investe una delle aree strategiche per lo sviluppo delle nostre imprese. Si confida che l’apertura ai mercati internazionali delle imprese trentine, si rifletta in un importante presidio dell’occupazione e in un fondamentale fattore per l’incremento del PIL provinciale.»
 
«I criteri attuativi appena approvati - continua l’assessore Olivi – sono tutti «euro compatibili» ossia conformi ai Regolamenti europei di riferimento nonché informati ai principi di semplificazione e velocizzazione delle procedure di concessione e liquidazione, attraverso la totale dematerializzazione dei rapporti con la pubblica amministrazione, il ricorso alla procedura automatica e alle autocertificazioni sul pagamento delle spese. Si tratta di strumenti importanti che vanno ad arricchire «la batteria» degli interventi a favore dell’internazionalizzazione delle imprese trentine messi in campo dalla Provincia. Non possiamo difatti trascurare di menzionare le azioni di sistema affidate a Trentino Sviluppo, che puntano ad accompagnare le imprese trentine sui mercati esteri, dove si possono cogliere ancora opportunità di sviluppo per la nostra imprenditoria, preclusi invece nel mercato interno, vista la sua perdurante stagnazione.»
«Siamo fermamente convinti – conclude  – che le aziende trentine, forti della produzione di beni e servizi di riconosciuta qualità, non possono che incontrare l’apprezzamento della «clientela globale».»
 
 Gli interventi oggi delineati si declinano in 5 strumenti
 
Il primo riguarda i contributi sulle spese sostenute da piccole e medie imprese per la partecipazione a fiere internazionali, con percentuali d’intervento che variano dal 70 al 25 per cento. 
 
Il secondo riguarda i contributi per le azioni di sistema che si sostanziano in aiuti a:
A - consorzi e cooperative con finalità statutaria di sostenere l’internazionalizzazione delle imprese associate; la misura di intervento si attesta al 50% dei costi sostenuti per tali attività;
B - piccole e medie imprese con non più di 15 dipendenti per missioni all’estero, azioni di incoming e campagne pubblicitarie, coordinate da enti istituzionali, consorzi e cooperative; la misura del contributo è pari al 30 per cento delle spese.
 
Il terzo intervento riguarda i contributi per progetti imprenditoriali di internazionalizzazione che si distinguono in contributi alle imprese per:
a - piani di marketing internazionale con una misura di intervento del 50 per cento delle spese;
b - missioni all’estero, azioni di incoming e campagne pubblicitarie organizzate direttamente da piccole o medie imprese con più di 15 dipendenti, con una misura di intervento del 30 per cento delle spese.
 
Il quarto intervento è inerente i contributi alle piccole e medie imprese per servizi specialistici di sostegno all’internazionalizzazione, quali: analisi di mercato, analisi della concorrenza, posizionamento di prodotto, certificazioni di prodotto necessarie per la commercializzazione nei paesi all’estero e assistenza legale e amministrativa per la contrattazione all’estero; la misura di intervento si attesta al 50 per cento delle spese.
 
Infine il quinto intervento riguarda i contributi alle piccole e medie imprese per l’assunzione a tempo indeterminato di giovani (fino a 35 anni di età) laureati o diplomati con esperienza lavorativa, da allocare all’estero presso le loro filiali commerciali ovvero presso altre imprese legate da accordi commerciali o produttivi formalizzati giuridicamente; la misura del contributo è pari al 40 per cento delle spese per allocazioni fuori dall’Unione europea e al 30 per cento delle spese per allocazioni nell’ambito dell’Unione europea.

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