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Trasferimento Subaru, è scontro: sciopero fino all’8 marzo

Con loro il Sindaco di Ala, il presidente della Confindustria di Trento e l’assessore Olivi

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I dipendenti di Subaru Italia S.p.A. si sono riuniti in data odierna di fronte al delegato provinciale FIOM Michele Guarda per fare il punto della situazione riguardo la comunicazione pervenuta da Tokyo in data 1° marzo che annuncia il trasferimento della Filiale Italiana di Subaru da Ala di Trento a Milano.
Decisione irrevocabile che diverrà esecutiva entro il 30 giugno e che arriva inaspettatamente senza alcun preavviso.
La scelta adottata dall’azienda trova riscontro in «motivazioni di visibilità del Brand» che nella realtà del capoluogo lombardo troverebbe maggiore prestigio e riscontro.
 
«Siamo infuriati – dice il rappresentante della FIOM – perché questa decisione non ha nessuna ragione di natura economica, non ha giustificazioni in un bilancio negativo ma semplicemente Tokyo ha deciso di trasferire la sede operativa da Ala a Milano senza nessuna motivazione plausibile e credibile.»
Subaru Italia impiega 52 collaboratori impiegati in mansioni di Sales, Marketing, Logistica, After Sales e Amministrazione 43 dei quali radicati sul territorio.
La decisione è stata presa dalla Casa Madre con l’ausilio di una consulenza strategica effettuata dalla Deloitte la quale ha reputato il sito trentino meno rappresentativo di una locazione nella periferia di Milano.
 
Il sindaco di Ala, sig. Peroni dichiara che lo scontro con l’Azienda sarà duro fin dall’inizio.
«Saremo a fianco di tutti i dipendenti della Società, – incalza il Dott. Olivi Assessore all’Industria della Provincia di Trento. – Siamo stupiti e amareggiati di non aver avuto alcuna informazione ne tantomeno colloquio atto ad applicare tutte le forme di tutela per i lavoratori di Subaru Italia. Questa sarà la nostra missione.»
 
Nel pomeriggio è stato effettuato un incontro fra il Presidente di Confindustria Dott. Mazzalai e il Presidente di Subaru Italia Toshili Kageyama.
Ne è scaturita la richiesta da parte del Dott. Mazzalai di revoca della decisione di trasferimento della sede.
Sia Mazzalai che Olivi convengono sulla disponibilità di aprire un tavolo di trattative concreto per impedire la scelta di Subaru sottolineando che con le Parti interlocutorie trentine le opportunità offerte sarebbero decisamente superiori rispetto alle stesse in territorio lombardo.
 
A far data da oggi i dipendenti Subaru Italia – scusandosi per i disagi che le loro decisioni creeranno – dichiarano lo sciopero sino al giorno 8 marzo in attesa di comunicazioni da parte della Società ma con la determinazione di prolungare lo stesso fino a data da definirsi.
 
Ovviamente anche noi dell'Adigetto.it siamo severi con la pragmatica decisione dell'azienda di svendere 52 posti di lavoro per qualche dollaro in più.
Se il problema fosse quello della visibilità, sarebbe ampiamente risolvibile con mille altre opportunità.
Tra queste, non ultimo il poter vantare la sede di un'azienda automobilistica in uno dei territori più belli ed ecologicamente intatti delle Alpi. Una campagna in tal senso sarebbe vincente. 
Ma la nostra impressione è che la realtà sia un'altra: quella di ridurre il personale, con il vecchio trucchetto del trasferimento della sede.
 
GdM

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