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Olivi: «Per la ripresa è decisivo anche l’impegno delle banche»

Oggi la riunione del Tavolo del credito per la prima volta aperto alla partecipazione delle imprese

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Il tema del credito rimane cruciale nella definizione delle scelte di politica economica della Giunta provinciale.
Lo ha ribadito Alessandro Olivi, vicepresidente della Provincia, aprendo i lavori – nella sala verde del Palazzo Europa – del Tavolo del credito, il primo della nuova legislatura.

Un momento importante contrassegnato oggi da un preciso segnale politico: l’apertura del Tavolo stesso alla partecipazione delle rappresentanze delle imprese.
E’ evidente infatti, ha esordito Olivi, che la discussione e il confronto debbano riguardare non solo gli organismi tecnici ma coloro che sono i primi destinatari della domanda di credito, ovvero le imprese.
 
Nel ribadire l'importanza e la bontà degli strumenti previsti dalla Giunta, in particolare il Fondo di rotazione e il Fondo strategico, Olivi ha sottolineato come «le banche non sono un corpo estraneo del sistema, lo sviluppo e la ripresa dipendono anche dal loro intervento. Gli strumenti che la Giunta si appresta a mettere in campo con la prossima manovra finanziaria possono innescare un processo a favore dello sviluppo se alle imprese giunge anche l’alimentazione assicurata dal credito.»
Olivi ha evidenziato un dato, in particolare, invitando da una parte a capirne, insieme, le ragioni e dall’altra a contrastarne l’effetto.
 
Si tratta della evidente contrazione degli impieghi in Trentino (meno 9,6% nel 2013), superiore al dato nazionale (meno 9,2%) e a quello di Bolzano (meno 4,8%).
E’ infatti decisivo, ha aggiunto, che le imprese possano accedere al credito.
 
Lo è per la stessa manovra messa in campo dalla Giunta provinciale: detassazione a favore delle imprese e delle famiglie, incentivi, investimenti pubblici, progetti di ricerca e innovazione rischiano di essere vanificati se l'accesso al credito permane difficile.
A fronte, ha ricordato ancora Olivi, di «un costante sostegno finanziario pubblico per favorire un migliore accesso al credito. Quella assicurata dalla Provincia in questi ultimi cinque anni è infatti una presenza che non ha uguali in Italia e che in questi ultimi mesi si sta concentrando su due strumenti di straordinaria importanza per stimolare la ripresa degli impieghi bancari e per contribuire in maniera incisiva ad attenuare le criticità del sistema bancario. Da una parte il Fondo di rotazione con una dotazione di 50 milioni di euro provinciali e 50 milioni delle banche, per una provvista complessiva di 100, e che per quasi la sua metà è già coperto, segnale incoraggiante, dalle domande delle aziende. Dall’altra il Fondo strategico per il quale la Provincia ha già deliberato di stanziare 75 milioni di euro, destinati a diventare 200 con le altre quote, a partire da Laborfonds.»
 
Di qui la sottolineatura del vicepresidente Olivi.
«Il Fondo strategico non ha alcun intento speculativo né si configura, nei confronti  del sistema bancario, come sostitutivo. Si tratta invece di uno strumento aggiuntivo, al quale anche le banche potranno concorrere. Di più: oggi spesso flussi di risparmio, generati sul territorio, vengono impiegati fuori Trentino sotto svariate forme di investimento. Il Fondo offre proprio l’opportunità agli investitori locali di operare invece sul territorio. E’ dunque un appello alla responsabilità quello di far sì che chi ha generato sviluppo e crescita sul territorio, a questo stesso territorio rimanga fedele anche negli investimenti. In questo anche il ruolo delle banche è fondamentale. Sia decidendo di partecipare al Fondo per alimentarne la capienza, sia accompagnando le aziende in una fase di tutoraggio quanto  mai importante.»
 
All’intervento di Olivi e alla dettagliata analisi tecnica di Lorenzo Bertoli, direttore di Cassa del Trentino, sulle caratteristiche e sulle potenzialità del Fondo strategico, hanno fatto seguito il dibattito e il confronto, protagonisti i rappresentanti del mondo del credito, dei Confidi e delle imprese.
Dal Tavolo è così emerso l’obiettivo di sviluppare nelle prossime settimane, assieme alle banche, l’analisi sulla situazione del credito in Trentino sia rispetto ai diversi settori che per aree geografiche, per poter così individuare ancora meglio punti di debolezza ma, anche, punti di forza del sistema delle imprese trentine.

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