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Test BCE: confermata la solidità patrimoniale della Credem

I dettagli in un comunicato del gruppo emiliano che ha sedi anche in Trentino

Oggi la Banca Centrale Europea ha pubblicato gli esiti dell’attività di «Comprehensive Assessment» condotta sui principali Gruppi Bancari Europei.
Tale attività si compone di due ambiti di lavoro principali:
• l’«Asset Quality Review» (AQR) – che è finalizzata a migliorare la trasparenza dei bilanci bancari attraverso un’approfondita analisi della qualità degli attivi, così come del valore delle garanzie e dell’adeguatezza degli accantonamenti;
• Gli «Stress Test» – sviluppati in stretta cooperazione con l’Autorità Bancaria Europea (EBA), e finalizzati a valutare la capacità delle banche a fronteggiare scenari di stress. In tal senso, gli esiti degli «Stress Test», elaborati sulla base di due scenari economici predefiniti, «base» e «avverso», e di ipotesi semplificate (es. stabilità di Attività e Passività nel tempo), non devono considerarsi in alcun modo come stime future sull’evoluzione economica e patrimoniale dei gruppi bancari soggetti all’esercizio.
 
Per quanto riguarda Credito Emiliano (Credem), l’esercizio di «Comprehensive Assessment» non ha evidenziato alcuna esigenza di rafforzamento patrimoniale con un adjusted CET1 ratio, comprensivo degli esiti dell’AQR, pari a:
• 10,91%, nello scenario «base», rispetto ad una soglia regolamentare dell’8% (+291 punti base, pari ad una eccedenza di capitale, rispetto al valore minimo richiesto, di 480 milioni di euro);
• 8,89%, nello scenario «avverso», rispetto ad una soglia regolamentare del 5,5% (+339 punti base, pari ad una eccedenza di capitale, rispetto al valore minimo richiesto, di 599 milioni di euro).
 
Sulla base delle risultanze del solo AQR, l’adjusted CET1 ratio è pari a 10,86% (+286 punti base, pari ad una eccedenza di capitale, rispetto al valore minimo richiesto dell’8%, di 463 milioni di euro).
L’aggiustamento a livello di indicatori patrimoniali è stato pari unicamente a -0,09%, rispetto ad un CET1 ratio di fine 2013 di 10,95%, equivalente a un controvalore assoluto di 19,7 milioni di euro al lordo dell’effetto fiscale.
Tale valore, come evidenziato nel report di dettaglio pubblicato dalla BCE, non è legato ad accantonamenti relativi a singole esposizioni creditizie, dove, nel complesso, non sono stati rilevati disallineamenti rispetto ai processi valutativi adottati dal Gruppo Credem.
L’impatto è il risultato di un diverso modello di calcolo delle svalutazioni determinate su basi collettive rispetto a quello utilizzato dalla Banca Centrale Europea ai fini dell’AQR, e quindi non sono richieste rettifiche ai valori di bilancio dei crediti.

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