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In ripresa le case d’asta italiane: il caso Minerva Auctions

Un ruolo, quello delle case d’asta, che non è confinato solo al privato

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Nella foto, un'opera di Antonio Corpora, 1968.
 
Cosa c'è di nuovo sotto il sole del mercato dell'arte? Crisi o non crisi, liquidità o meno, le opere d’arte di valore storico-culturale non rimangono mai orfane.
Nonostante infatti una contrazione nel mercato internazionale, nel primo semestre del 2016 le case d’asta italiane hanno registrato risultati positivi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Ne è una dimostrazione il momento positivo che sta attraversando la casa d'Aste Minerva Auctions, che con cura e appeal attrae l'acquirente italiano ed estero, grazie ad una cura particolare nella scelta delle opere da inserire in catalogo, rivolte ad un pubblico di collezionisti esperti ma anche a chi, complice le passione per l’arte, ha appena cominciato ad avvicinarsi al mondo della compravendita.
 
Un ruolo, quello delle case d’asta, che non è confinato solo al privato. Molto eco ha avuto infatti un lotto legato ad un’importante testimonianza storica, come l'archivio di lettere del periodo Mussolini, tra cui il verbale che ne ha deciso la deposizione.
Attualmente, la Casa d’Asta lo ha ritirato auspicando un intervento pubblico, in modo tale che i documenti possano essere fruibili dagli studiosi.
Altro esempio della dettagliata ricerca di opere di pregio è la prima pubblicazione del Saggiatore, dove Lotario Sarsi risponde al matematico Orazio Grassi in merito alla questione dei pianeti medicei e del sistema copernicano che screditava le certezze di tutto il mondo conosciuto fino ad allora.
O ancora la pittoresca visione di Costantinopoli filtrata dagli occhi di Vittorio Amedeo nella prima metà dell'800.
Per non parlare dell'elegante legatura lionese decorata con cera dipinta che raccoglie le lettere di Marco Tullio Cicerone (Epistolae ad Atticum) le cui parole tornano ancora, questa volta tradotte dal latino al volgare, da Giacomo Bonfadio nella sua Oratione in difesa di Milone.
 
Gran parte del merito del successo di Minerva è dato infatti dal reparto di Libri, Autografi e Stampe. Un settore d’elite, ma che all’asta di luglio ha raddoppiato il risultato dell'anno precedente (500.000 euro nel 2015, oltre 1.200.000 nel 2016) anche se anche gli altri dipartimenti hanno registrato un incremento: Gioielli + 22%, Dipinti antichi e del XIX secolo +20%, Arte Moderna e Contemporanea + 16%, Fotografia + 7%.
Gli appuntamenti con la casa d'Aste romana riprenderanno il 3 novembre con la Fotografia, il 15 con Arte Moderna e Contemporanea, il 22 con Gioielli, Orologi e Argenti, il 29 con Dipinti antichi e del XIX secolo. Le ultime due date per il 2016 sono previste il 6 dicembre con Libri, Autografi e Stampe, e il 14 con Grafica internazionale e multipli. Per tutti gli eventi è prevista l'esposizione gratuita dei lotti (aperta al pubblico) il giorno antecedente l'Asta.

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