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Le risultanze dell'Osservatorio di Findomestic Banca, Padova

Il reddito pro capite disponibile in Trentino Alto Adige cresce del 2,2%, per un valore pari a 22.466 euro, un dato superiore rispetto ai 18.658 euro a livello nazionale.

Questi sono i principali risultati della ventitreesima edizione dell’Osservatorio di Findomestic Banca sul consumo di beni durevoli in Trentino Alto Adige, presentato oggi a Padova.
Il reddito pro capite disponibile in Trentino Alto Adige cresce del 2,2%, per un valore pari a 22.466 euro, un dato superiore rispetto ai 18.658 euro registrati a livello nazionale.
In termini di spesa per beni durevoli, complessivamente sono stati spesi 1.287 mn di euro, con una crescita del 4,9% rispetto al 2015.

 I settori di spesa 
- Auto e moto – Il settore delle auto nuove registra buoni valori di crescita con un +13,8% rispetto all’anno precedente, per un controvalore in termini di spesa di 294 mn di euro. Si registra un incremento contenuto per il comparto delle auto usate, per un valore complessivo che si attesta a 432 mn di euro, con un +2,0% rispetto al 2015. Performance molto buona invece per il segmento dei motoveicoli, che passa dal -3,0% del 2015 ai +23,6 punti percentuali di quest’anno (per una spesa pari a 30 mn di euro), un valore decisamente più elevato rispetto a quello nazionale (+13,3%).
- Mobili – Il settore dei mobili ha registrato una crescita dei consumi dell’1,6%, per un consumo totale di 322 mn di euro.
- Elettrodomestici – Si registra un trend positivo dei consumi all’interno del comparto degli elettrodomestici grandi e piccoli, con una crescita del +3,9% (valore che supera quello italiano, che si attesta sul +3,2%) e con una spesa totale di 107 mn di euro. Il settore dell’elettronica di consumo, in controtendenza rispetto al 2015 (-3,8%), mostra un incremento dei consumi pari a +0,4%, per una spesa complessiva di 52 mn di euro.
- Information Technology – Nel 2016 il comparto ha registrato valori di crescita superiori a quelli nazionali (1,2% rispetto a +0,7%) e spesa complessiva di 51 mn di euro.
 
 Le province 
Nel 2016 le province del Trentino Alto Adige hanno riportato un andamento positivo del reddito disponibile pro capite: Trento passa dal +0,8% del 2015 al +2,2% (21.348 euro), mentre Bolzano cresce dal +0,5% al +2,2% (23.617 euro) del 2016.
Il comparto della mobilità ha registrato una crescita significativa nel settore delle auto nuove: in particolare, nella provincia di Bolzano la spesa delle famiglie si attesta sui 118 mn di euro, con un aumento del 14,1% rispetto al 6% dell’anno precedente.
Trento segna un incremento del 13,7% per un controvalore di 176 mn di euro.
Per quanto riguarda le auto usate, Bolzano primeggia con una spesa di 225 mn di euro e una crescita del +2,0%, pari a quella di Trento, che però registra una spesa complessiva di 207 mn di euro.
Nel comparto dei motoveicoli, Trento evidenzia un’impennata dei consumi con 16 mn di euro complessivi e una variazione percentuale che passa dal -10,2% al +34,6%.
Bolzano, invece, si assesta sui 13 mn di euro con una crescita del +12,2% (rispetto al + 5,8% del 2015).
Trend positivo a livello provinciale nel settore dei mobili: Trento, con 165 mn di euro di spesa complessiva, mostra un miglioramento rispetto al 2015 (+2,0% rispetto a +1,8%), mentre Bolzano cresce di +1,2% con 157 mn di euro.
Nel mercato degli elettrodomestici grandi e piccoli è in testa Trento con una spesa complessiva pari a 54 mn di euro e una crescita dei consumi di +4,0%.
Segue Bolzano con 53 mn di euro e un incremento pari a +3,8%.
Trento, nel segmento dell’elettronica di consumo, ha registrato volumi di spesa pari a 26 mn di euro, un milione in più rispetto a Bolzano.
A livello di tassi di crescita nei consumi, il capoluogo si attesta sul +0,4%, segue Bolzano con +0,5%.
Per quanto riguarda il comparto dell’Information Technology, Trento passa dal -0,6% del 2015 al +1,5% del 2016, con una crescita che si traduce in 25 mn di euro di spesa complessiva.
Bolzano invece registra una leggera crescita, che si attesta sul +0,9% (dato inferiore rispetto al +1,4% del 2015).
 
Alcune tendenze generali che si riscontrano anche in Trentino Alto Adige: la sostenibilità, un valore sempre più discriminante e premiante.
Anche in questa Regione, come nel resto d’Italia i consumatori hanno un atteggiamento molto selettivo ed esigente: ben sette su dieci sono disponibili a premiare le aziende che investono in sostenibilità, pagando di più i loro prodotti.
Per contro, qualora un’azienda si dimostrasse evidentemente non sostenibile, sono disposti a boicottarla astenendosi dall’acquisto (nel 64% dei casi), oppure sconsigliandolo a parenti ed amici (nel 45%).
In effetti la qualità intesa in senso lato (61%) è oggi il valore guida degli italiani quando fanno acquisti davanti al prezzo (58%) e alle promozioni (40%), capovolgendo un paradigma che spesso vedeva il fattore economico come elemento discriminante; l’indagine rileva poi come ben l’87% degli intervistati sceglie marchi di fiducia, possibilmente italiani, meglio se con una buona reputazione.
Per il 53% degli intervistati il concetto di sostenibilità è intrinsecamente connesso alla variabile ambientale: l’attenzione alle risorse limitate è notevole, mentre la sostenibilità ormai non è più una dichiarazione, ma uno stile di vita sempre più diffuso (87%).
 
I settori considerati più virtuosi sono quelli alimentari, energetico e automobilistico, anche grazie alla ingente comunicazione di prodotto che è stata effettuata, facendo cardine sui temi della sostenibilità.
Per quanto concerne il terziario, e più in particolare banche e assicurazioni, la sostenibilità viene misurata dalla vicinanza ai clienti che attraversano momenti di difficoltà (40%), da una comunicazione chiara e trasparente (35%), dall’offerta di prodotti e servizi adeguati e non sovradimensionati (33%).
Sul versante aziendale gli investimenti in sostenibilità vertono principalmente sulla governance, sulla sostenibilità sociale ed ambientale.
L’80% delle società intervistate dichiara che l’impegno nella sostenibilità si traduce in una migliore performance economica finanziaria nel medio/lungo periodo.
Tuttavia la mancanza di ritorno immediato unita a quella di incentivi di mercato, sono elementi che rallentano lo sviluppo della sostenibilità all’interno delle aziende, secondo circa un’azienda su quattro tra quelle intervistate.

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