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L’Inflazione? Se sale, prima o poi scende

In tutti i casi è bene sapere quali vantaggi e quali svantaggi comporti

Nota.
Le informazioni pubblicate su questo articolo hanno finalità informativa e non sono in alcun modo da intendersi né come consulenza, né come sollecitamento all’investimento.
Le attività di trading comportano un alto livello di rischio e non sono adeguate a tutti gli investitori.

Nonostante il focus più importante negli ultimi giorni sia stata la 91esima adunata degli alpini, è innegabile che alcuni fattori a livello internazionale abbiano influenzato i mercati e le valute.
Il tasso annuo di inflazione negli Stati Uniti è aumentato fino al 2,5% ad aprile, rispetto al 2,4% di marzo, facendo coincidere le aspettative del mercato.
Nonostante questo sia il tasso più alto da febbraio 2017 non è necessariamente positivo.
Inoltre, nonostante questo tasso coincida con le aspettative di mercato, i suoi effetti non sono ancora molto chiari.
 
 Effetti dell’inflazione sulle nostre tasche 
Anche se stiamo parlando dell’inflazione negli Stati Uniti, gli effetti dei movimenti inflazionari si dispiegano direttamente e indirettamente anche nelle tasche di noi oltreoceano.
Per capire come questo sia possibile, andiamo a vedere i principali effetti dell’inflazione:
 
•    L’inflazione fa salire i prezzi delle merci e dei servizi. Di fatto, un’inflazione crescente dovrebbe essere accompagnata da un aumento dei salari altrimenti si assiste ad un impoverimento della popolazione in termini di potere d’acquisto. In altre parole, manteniamo lo stesso salario ma tutto costa di più.
•    Le imprese sono favorite nell’incremento della produzione perché si possono ottenere guadagni più elevati.
•    Le imprese possono esportare maggiormente all’estero poiché l’aumento dell’inflazione svaluta la moneta locale. In termini semplici, se consideriamo il cambio dollaro/euro e l’inflazione negli stati uniti cresce più velocemente di quella in Europa, a noi europei costerà meno comprare negli Stati Uniti.
 
Come è possibile immaginare, ci sono aspetti positivi e negativi dell’inflazione. Mentre negli Stati Uniti le aziende potrebbero essere più contente poiché’ il loro export aumenta grazie ad un dollaro che si indebolisce i singoli individui potrebbero non essere altrettanto contenti.
Infatti, se andassero all’estero per turismo, con un dollaro debole potrebbero comprare meno souvenir.
 
 Come mitigare gli effetti dell’inflazione 
Mitigare gli effetti dell’inflazione non è facile e in genere ad una crescente inflazione si dovrebbero associare degli aumenti salariali. Sfortunatamente, gli aumenti salariali non avvengono mai in concomitanza con gli aumenti inflazionari.
Un secondo modo potrebbe riguardare strumenti di hedging delle valute. Tuttavia, non è semplice utilizzarli e non ha molto senso per privati. Questi strumenti sono infatti utilizzati dalle multinazionali per mitigare il rischio di cambio valuta.
Un terzo modo potrebbe essere relativo al movimento delle valute. Come abbiamo detto, l’inflazione influenza i movimenti delle valute e nel grafico seguente si può vedere come il dollaro stia subendo gli effetti di un’inflazione più forte rispetto all’euro.
 
Di fatto si parla di forex, ossia foreign exchange che significa scambio di valute estere.Il forex trading è sempre più diffuso ultimamente poiché i costi di operare su piattaforme di forex trading sono calati drasticamente negli ultimi anni.
Se fino a pochi anni fa era necessario recarsi fisicamente in una banca o presso altri intermediari finanziari e pagare delle commissioni per ogni scambio di valuta, ad oggi, lo scambio di valute può avvenire attraverso il portale online della vostra banca o attraverso piattaforme che sono focalizzate sul forex trading.
Un buon investitore ha la capacità e la pazienza di attendere il momento giusto per investire e disinvestire in modo da ottenere un guadagno sulla differenza di prezzo.
Ovviamente, a questa pratica si associa un rischio che è il rischio di movimenti contrari a quanto previsto e di conseguenza il rischio finanziario.

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