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Il bilancio della Cantina Sociale Mori Colli Zugna vola

il 90% degli introiti della Cantina deriva dal conferito in Cavit – Albino Zenatti (unico candidato) presidente e 4 conferme in Cda

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Albino Zenatti è il nuovo presidente della Cantina Sociale Mori Colli Zugna: è stato eletto durante l’assemblea che ha approvato anche un bilancio da record: il «liquidato ai soci» è cresciuto di oltre il 10%.
Ci sono 4 conferme in consiglio di amministrazione ed è interamente confermato anche il collegio sindacale.
Dopo le dimissioni del presidente Fulvio Mazzurana, nel giugno scorso, la reggenza è stata portata avanti dal vice presidente Alfredo Turella con l’obiettivo, tra gli altri, di arrivare proprio alla prima assemblea utile a integrare le cariche vacanti.
La seduta è stata convocata al teatro di Avio (la Cantina ha conferitori a Mori, Ala, Brentonico, Rovereto e anche ad Avio) e ha visto la presenza di 164 soci a cui si sommano 62 deleghe, per un totale di 226 votanti.
 
Unica candidatura alla presidenza era quella di Albino Zenatti: socio e conferitore, è tecnico diplomato a San Michele, lavora per l’Azienda provinciale per i servizi sanitari dove si occupa di sicurezza alimentare.
Nella sua presentazione ha specificato: «Sono un vignaiolo come voi e, da giovane, ho lavorato come stagionale proprio in Cantina».
Un curriculum ricco di conoscenze in campo agricolo e alimentare, dunque, che ha convinto l’assemblea, facendogli ottenere 213 voi (si aggiungono le schede bianche e i voti non espressi).
 

 
Erano inoltre in scadenza naturale di mandato 4 componenti del Cda: Giuseppe Rizzi, Francesco Sartori, Daniele Battisti e Giuliano Dalbosco.
Il cda è organizzato per rappresentare le varie zone di riferimento e dunque erano da integrare 2 consiglieri per la zona di Ala e Rovereto e 2 per la zona di Mori e Brentonico.
Per Ala e Rovereto erano candidati gli uscenti Daniele Battisti (164 voti) e Giuliano Dalbosco (133); per Mori e Brentonico erano candidati gli uscenti Giuseppe Rizzi (162) e Francesco Sartori (145), oltre a Mauro Sartori (79, non eletto).
Cda che resta dunque identico al precedente, con l’aggiunta del presidente Zenatti.
Quanto al collegio dei sindaci, erano in scadenza il capo sindaco Franco Piccinelli e i sindaci Flavio Dalbosco e Guido Depetris: tutti confermati dal voto dall’assemblea.
Fabiano Chizzola e Maurizio Setti, candidati ma non eletti alla carica di capo sindaco, assumono la carica di sindaci supplenti.
 
Passiamo ai dati di bilancio. Come ha spiegato Alfredo Turella, poi rafforzato nelle sue affermazioni da Lorenzo Libera (presente nella doppia veste di presidente Cavit e di vice presidente Promocoop), il 90% degli introiti della Cantina Mori Colli Zugna deriva dal conferito in Cavit e quest’ultimo vede nei mercati esteri il proprio principale riferimento.
La performance di bilancio di Cavit, nell’anno della pandemia, è stata formidabile, riuscendo a intercettare l’evoluzione di un mercato che ha spinto i consumi casalinghi rispetto a quelli sui canali della ristorazione.
 

 
Qualche numero per la Cantina di Mori: il valore della produzione è stato di 15.496.109 Euro (nel 2019/2020 fu di 14.128.621); l’utile di esercizio vola a 289.249 (fu 122.061); il liquidato ai soci è di 11.370.962 (fu 9.935.709): si tratta quindi di 142,84 Euro al quintale e di 17.629,40 Euro per ettaro.
Un dato entusiasmante rispetto al quale Turella ha ammonito: «Difficilmente un tale risultato potrà essere replicato in futuro, è più ragionevole attendersi un assestamento sul dato 2019-2020. Raccomando dunque prudenza ai soci».
 
L’assemblea ha visto l’intervento e il saluto dei sindaci di Ala, Avio, Mori e Brentonico, oltre a quello del già citato Libera e, per la Federazione della cooperazione, hanno parlato la dottoressa Elena De Berardinis per la stesura del bilancio e Gabriele Barichello per il prestito partecipativo.
Nella sua relazione, Turella ha affrontato molti temi: anzitutto quello della salubrità del prodotto: vero valore aggiunto su cui si è puntato e su cui è necessario puntare sempre di più.
In tal senso va il progetto di coinvolgere sempre più soci nei «Protocolli Cantina».
Ha poi spiegato che sono state acquistate due nuove presse, purtroppo arrivate non in tempo per l’ultima vendemmia.
 

 
Si è poi soffermato sulla lotta alla flavescenza dorata, invitando tutti i contadini a non indugiare nell’estirpare le piante malate.
Un cenno anche al nuovo percorso vendemia, organizzato per ridurre l’ingorgo dei trattori che talvolta arrivava fin sulla strada.
Un dato sul conferimento: sono stati portati in Cantina, dai soci, 83mila quintali di uva, di cui l’80% bianca e il 20% nera.
Il Pinot grigio rappresenta più del 50% del totale.
 
Detto del 90% dei ricavi provenienti dal conferito in Cavit, anche la vendita di bottiglie e l’attività dell’enoteca hanno dato segnali positivi, facendo segnare un miglioramento degli incassi rispetto al 2018-2019.
«In questo caso – ha specificato Turella – si è proposto un raffronto con quanto avvenuto due anni fa: non avrebbe avuto senso fare i conti sul 2019-2020 caratterizzato dal Covid e dalle chiusure.»

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