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La Coccinella continua a crescere e diversifica i servizi

Oggi nel cinema-teatro di Cles all’l'assemblea dei soci e del personale della cooperativa

Si chiude con fatturato di 6,5 milioni di euro il bilancio della cooperativa sociale con un aumento del 15% in due anni.
Segno più che caratterizza tutti i settori di attività: dai nidi d’infanzia alle attività del tempo libero e culturali, L’Atelier e la formazione.
La crescita riguarda sia il numero dei servizi attivi che quello dei bambini e ragazzi accolti. Il 2017 si segnala anche come l’anno della diversificazione che ha portato la cooperativa ad integrare la propria competenza pedagogica con quelle proprie dei servizi sociali e sanitari, ad esempio negli interventi domiciliari per giovani madri.
Trend positivo anche per il numero di occupati che hanno raggiunto quota 262, il 97% dei quali sono donne cui la cooperativa ha dedicato più di 5.500 ore di formazione.
Sono questi alcuni dei dati presentati dalla presidente Francesca Gennai e dal direttore Mattia Garibaldi ai soci e ai dipendenti della cooperativa La Coccinella riuniti oggi in assemblea nel cinema-teatro di Cles.
 
La Coccinella continua a crescere: il bilancio del 2017 si è chiuso, infatti, confermando il trend positivo dell’anno precedente (+15% in due anni) con un fatturato che ha raggiunto quota 6,5 milioni di euro e un patrimonio netto di quasi 650.000 euro. Una crescita economica frutto dell’aumento dei servizi consolidati, ma anche di una loro diversificazione.
«Una diversificazione – sottolinea Francesca Gennai, presidente della cooperativa – che si muove nell’ottica dell’integrazione tra educativo, sociale e sanitario.
«Credo che l’anno appena trascorso abbia segnato una tappa importante nella storia della cooperativa: abbiamo, infatti, avviato diversi servizi e progetti in cui le nostre competenze pedagogiche si intrecciano con quelle sociali e sanitarie (penso ad esempio agli psicologi, ostetriche, medici) e si costruisce una rete che attinge dal territorio (biblioteche, centri di incontro, parchi…).
«Penso ad esempio al progetto Scommettiamo sui giovani, affidatoci dall’Azienda provinciale per i Servizi Sanitari di Trento.
«Per due anni, attraverso questa progettualità, insieme ai Consultori di tutto il territorio provinciale, la cooperativa lavorerà a domicilio per supportare lo sviluppo della sensibilità dei genitori nei confronti dei figli prima della loro nascita e nei mesi successivi e, quindi, per promuovere la costruzione di un ambiente di vita favorevole allo sviluppo del bambino negli anni a venire.
«Tali elementi, come evidenziato da una vasta letteratura scientifica, risultano fondamentali per il benessere psico-fisico del bambino nei primi anni di vita, ma anche successivamente nell’arco del ciclo di vita del bambino.»


 
«La crescita della cooperativa – spiega il direttore Mattia Garibaldi – ha riguardato sostanzialmente tutti i servizi, a cominciare dai nidi d’infanzia, nonostante la diminuzione delle iscrizioni in alcune sedi periferiche dovute al caldo del tasso di natalità e a quello dell’occupazione femminile.
«L’andamento complessivo di questo settore è stato, infatti, positivo grazie all’ampliamento di alcune sedi e al passaggio dal part time al tempo pieno di altre con un incremento della capacità di accoglienza.
«Nelle19 sedi che gestiamo sul territorio provinciale, in cui operano 231 persone tra educatrici e pedagogiste, cuochi e personale ausiliario, abbiamo accolto quasi 600 bambini.
«Il 2017 è stato positivo anche per le attività estive, ambito nel quale sono state avviate nuove collaborazioni come quelle con il Comune di Predaia che ha coinvolto quotidianamente circa 70 bambini per 5 settimane.
«Quasi 1.000 i bambini e ragazzi che hanno passato l’estate con noi con un incremento del 9% rispetto all’anno precedente. I loro genitori che, stando all’indagine sulla soddisfazione che abbiamo realizzato con un questionario anonimo, valutano positivamente il servizio con un 94% che dichiara di voler confermare la scelta anche per il prossimo anno.
«Sempre nell’ambito delle attività per il tempo libero sono cresciuti anche i Centri aperti gestiti dalla cooperativa: a quelli a Cles e Coredo (Predaia) si è aggiunto il Dopo scuola di Cognola con una settantina di bambini coinvolti e attività che vengono svolte in inglese e tedesco.
«Anche L’Atelier ha ottenuto ottimi risultati soprattutto ad Arte Sella dove, nonostante sia stata modificata l’organizzazione del servizio per aumentarne la capacità di accoglienza, non si è riusciti a rispondere alle numerosissime richieste.
«Abbiamo accolto 83 scuole con un aumento del 60% e quasi 4500 i bambini con una crescita delll’88% rispetto al 2016. L’Atelier ha incrementato inoltre le attività di formazione che si sommano alle altre (incontri in aula e visite ai servizi) fatte dalla cooperativa, ad esempio sul diritto al rischio, che arrivano sempre più numerose da diversi territori nel panorama nazionale (da Abano a Torino, da Bergamo ad Ancona e così via).»
 
 IL PERSONALE 
La crescita dei servizi ha consentito di aumentare anche le opportunità occupazionali create sul territorio portando il numero delle persone occupate in cooperativa a 262, il 97% delle quali sono donne con una media di età che si attesta sui 37 anni.
«Educatrici, pedagogiste – afferma il direttore Garibaldi – sono in prima linea nei servizi e gestiscono le relazioni con le famiglie e i bambini. Con loro i cuochi e il personale ausiliario. Se lavorano bene il servizio è buono.
«Ma perché possano farlo occorre che qualcuno li metta nelle condizioni giuste offrendo strumenti e contesti. I progetti pedagogici migliori del mondo si riducono a parole scritte sulla carta se le persone che li devono mettere in campo non sono formate, sostenute, ascoltate.»
 
L’indagine realizzata nel 2017 dalla cooperativa nell’ambito della certificazione Family audit dimostra che il livello di soddisfazione del personale è alto. Per citare solo alcuni elementi, è positiva la valutazione delle politiche attuate da La Coccinella finalizzate a garantire interventi mirati alla conciliazione del tempo lavoro/famiglia; è apprezzato l’interesse della cooperativa verso aspetti di vita importante quali la nascita di un figlio o la malattia di un genitore. L’indagine ha rilevato inoltre che i dipendenti si sentono ascoltati, stimolati e coinvolti.
Che il personale rappresenti il valore principale della cooperativa è confermato anche dai dati di bilancio da dove risulta che nel 2017 le spese sostenute per stipendi, oneri sociali, trattamento di fine rapporto e le altre voci che compongono la retribuzione hanno rappresentato l’82% dei costi complessivi.
A questi si aggiungono le spese sostenute per attività di formazione (complessivamente 5571) con un costo per i docenti e consulenti di 23.000 euro.

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