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Risto 3, a 40 anni dalla fondazione crea ancora sviluppo

Con 7,7 milioni di pasti serviti e oltre 47 milioni di fatturato (+7,5%), Risto 3 si conferma in continuo sviluppo anche per il 2018

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Il direttore Raffaelli e la presidente Santagiuliana.
 
Nell’anno del suo primo 40esimo anniversario, Risto 3 si conferma la più grande cooperativa trentina per numero di dipendenti, per la maggior parte costituito da donne, con un’età media di 47 anni, competenti e professionali (8.700 sono infatti le ore di formazione erogate nel 2018).
Ai positivi dati occupazionali si aggiungono quelli di bilancio, con un fatturato pari ad oltre 47 milioni di euro (nel 2017 erano 44), che verranno sottoposti all’approvazione dei soci (443 soci lavoratori, di cui 381 donne e 62 uomini) riuniti oggi in assemblea
Una crescita in positivo, comprovata dai dati e dalle nuove aperture dell’anno trascorso, che contribuisce allo sviluppo del territorio grazie alla ricaduta positiva delle sue attività.
La cooperativa infatti prosegue nella sua attitudine a rivolgersi a fornitori del territorio provinciale per circa il 75% dei prodotti e servizi, garantendo così un elevato standard qualitativo ed un minor impatto ambientale.
 
Nella stessa ottica, l’impegno per la valorizzazione dei prodotti locali: si arriva al 97% di mele di provenienza locale (di cui il 51% è bio), al 100% per trote e pane, con percentuali significative per il latte (49%), lo yogurt (92% di cui il 38% è bio), i formaggi (54% di cui il 52% BIO/DOP), e la carne bovina (37%).
Risto 3 è attiva nei settori della ristorazione scolastica (da cui deriva circa il 40% del fatturato), aziendale, commerciale, socio-sanitaria e catering.
Un totale di 276 strutture gestite, in gran parte dotate di cucina interna, che nel 2018 hanno preparato e servito oltre 7,7 milioni di pasti.
Due i Ristoranti Commerciali aperti nel 2018: il Ristorante Self al Top Center di Trento, e il Ristorante Caffè Risto 3 a Interporto, con un format affine a quello del Ristorante «Il gusto della Cooperazione Trentina», che prevede il servizio al tavolo e la possibilità di scegliere tra una selezione di piatti che si contraddistinguono per l’uso di materie prime del territorio, anche biologiche, e di pasta e dolci fatti in casa.
 

 
Numerose poi le azioni intraprese a tutela della sostenibilità ambientale, responsabilità cui una cooperativa come Risto 3 non può di certo sottrarsi.
Le attività di produzione vengono programmate a monitorate per contenere gli sprechi, così come la collaborazione con Banco Alimentare, che ritira da alcune mense scolastiche gestite dalla cooperativa, le eccedenze alimentari.
Numerose le attività di sensibilizzazione sul tema, sia nelle scuole che presso la cittadinanza, tramite interventi formativi tenuti da dietiste e tecnologhe alimentari.
Molto partecipata la serata «CambiaMENTE! Come ridurre lo spreco di cibo?», organizzata al Muse, Museo delle Scienze di Trento, con oltre un centinaio di partecipanti.
 
L’impegno di Risto 3 per la sostenibilità si concretizza anche nella progressiva diminuzione dell’uso degli imballaggi di plastica, e nell’introduzione nel proprio parco auto di autoveicoli elettrici.
«Al centro di tutto ci sono le nostre persone, è grazie a loro che riusciamo ancora a fare la differenza», dice la presidente Camilla Santagiuliana Busellato, e parla del progetto Soci in 3D, avviato nel 2018 con l’obiettivo di rafforzare il senso di appartenenza dei soci, tramite l’individuazione di un format per definire la loro partecipazione alla vita della cooperativa, per costruire una «cultura del socio Risto 3», che sia compartecipata e condivisa.
 
«Come ha dimostrato l’esito positivo della sentenza del Tar che ha assegnato definitivamente a Risto 3 la gestione della ristorazione scolastica della Comunità Alto Garda e Ledro – prosegue poi il direttore generale Stefano Raffaelli – l’obiettivo è quello di proseguire lungo la consueta politica commerciale, evitando di presentare offerte a un prezzo eccessivamente basso, che avrebbe conseguenze negative, sia sulla qualità del servizio, che sul rispetto delle condizioni lavorative dei lavoratori.»
L’intenzione quindi è quella di proseguire nell’ottica di una crescita che sia graduale, etica e sostenibile, prestando attenzione anche alla possibilità di avviare gestioni anche al di fuori del territorio provinciale.

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