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Parmigiano Reggiano: 2021 da record, in barba alla pandemia

I consumatori ne hanno consumato di più degli esercenti della ristorazione chiusi

Il Parmigiano Reggiano è tra le Dop che più di tutte hanno saputo dimostrare di aver superato l’emergenza economica causata dalla pandemia, grazie ad un comparto che non si è mai fermato e che ha raggiunto i 2,35 miliardi di euro al consumo con una quota export che rappresenta ormai il 44% della produzione totale.
Il presidente del Consorzio, Nicola Bertinelli, fa il punto sull’andamento del mercato e pone le basi per un nuovo patto con il settore della ristorazione.
 
«L’emergenza sanitaria ha cambiato le abitudini dei consumatori, – afferma Bertinelli. – Dal mese di novembre 2019 i consumi di Parmigiano Reggiano in Italia sono progressivamente aumentati, esplodendo nel mese di marzo 2020 in piena emergenza Covid.
«Si è consumato più Parmigiano Reggiano perché gli italiani sono andati meno in ristoranti e pizzerie.
«Durante il lockdown e i mesi successivi siamo rimasti di più in casa, sono cresciuti i consumi domestici e gli italiani hanno premiato - potendolo acquistare direttamente tramite l’online o in negozio - il Parmigiano Reggiano.»
 
«Quanto al calo dei consumi nei ristoranti quando erano chiusi – prosegue il presidente – siamo convinti che il canale Horeca [hotel, ristoranti e caffè – NdR] abbia ancora grandi potenzialità inespresse.
«Nel periodo del lockdown c’è stato un boom nei consumi di Parmigiano Reggiano, proprio quando i ristoranti erano chiusi.
«Questo dato ci ha fatto molto riflettere: è evidente che a livello complessivo nel “fuori casa” dobbiamo lavorare per trasmettere al meglio i plus del Parmigiano Reggiano.
«Questo fenomeno non è un’esclusiva italiana ma è molto diffuso in tutto il mondo, a partire dal mercato comunitario.»
 
«E per migliorare i rapporti con hotel, ristoranti e caffè, occorre varare un progetto di informazione e educazione, un nuovo patto con la ristorazione che faccia leva su un modello di collaborazione con questo grande comparto.
«Pensiamo che una dose di formaggio per un primo piatto si attesta tra 20-25 grammi. La sostituzione di questa dose di Parmigiano Reggiano 20 gr con un bianco generico può tradursi in un risparmio di 0,15/0,20 euro sul costo della portata.»
 
La nostra impressione, a leggere questi dati, è che il consumatore acquista Parmigiano Reggiano, cosa che invece non succede negli acquisti della ristorazione.

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