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Festa del ringraziamento organizzata a Caldonazzo da Coldiretti

Fugatti: «Essere comunità solidale vuole dire anche consumare i frutti coltivati con passione e fatica su questa terra»

Non è purtroppo così scontato trovare qualcuno che sa dire grazie.
Ma gli agricoltori trentini questa capacità ce l’hanno ancora, anche se sono stati messi a dura prova dalle gelate dell’anno scorso e dalla furia del vento e della pioggia di pochi giorni fa.
Per questo ha assunto un particolare significato la Festa del ringraziamento che Coldiretti del Trentino ha organizzato stamani a Caldonazzo, con una partecipata cerimonia officiata dal vescovo, monsignor Lauro Tisi, alla quale hanno preso parte il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, l’assessore provinciale all’agricoltura, Giulia Zanotelli, alcuni consiglieri provinciali (Coppola, Demagri, Kaswalder, Manica, Moranduzzo, Paccher, Paoli, accanto al sindaco Giorgio Schmidt ed ai vertici dell’associazione dei coltivatori, in primis il presidente Gianluca Barbacovi.
Un’occasione per rappresentare la vicinanza dell’amministrazione provinciale ad uno dei settori strategici per l’economia e la stessa identità del nostro territorio, ma anche per lanciare un forte appello.
«Essere comunità solidale - ha detto Fugatti - significa ricordarsi, quando si va a fare la spesa, che ci sono ottimi prodotti di questa terra, frutto della fatica e della passione di tanti agricoltori che alimentano ogni giorno con tenacia il loro senso di attaccamento al nostro territorio.»
 

 
La «Festa del ringraziamento» è un tradizionale appuntamento di fine annata agraria attraverso il quale i coltivatori esprimono la gratitudine per i frutti dati dalla terra.
Gli stessi frutti che oggi abbellivano la chiesa parrocchiale di Caldonazzo dove l’arcivescovo di Trento non ha mancato di sottolineare il forte legame che c’è fra chi coltiva la terra ed i valori di solidarietà e di vicinanza che rendono una comunità «sana».
Concetti più tardi richiamati dal presidente della Provincia che, dopo la benedizione dei mezzi agricoli, ha riconosciuto tra i meriti di chi lavora in questo settore la capacità di trasmettere ai giovani ed alla comunità tutta l’attaccamento alle proprie radici.
Un lavoro mai facile. Proprio il settore agricolo della Valsugana è stato quello che ha subito i colpi più duri dell’ultima perturbazione, ha ricordato Fugatti rinnovando la vicinanza dell’amministrazione provinciale e ringraziando nuovamente quanti, come i vigili del fuoco, a titolo di puro volontariato si sono spesi rischiando la stessa vita per affrontare la prima emergenza.
 

 
«Quando avevo responsabilità di Governo a livello nazionale – ha poi aggiunto Fugatti – ho apprezzato l’impegno di Coldiretti a tutela del prodotto agricolo Made in Italy.
«Una battaglia che questa associazione sta facendo, e che mi permetto di declinare in chiave del tutto locale: nei nostri acquisti dobbiamo rivolgere la nostra attenzione prima di tutto ai prodotti trentini.
«È il miglior modo per dimostrarci comunità sensibile e solidale, capace di valorizzare la fatica e l’impegno di chi in questa terra crede convintamente.»
Sulla stessa linea l’assessore Giulia Zanotelli che poco prima, dopo aver ricordato chi ha perso la vita in campagna (una delle vittime del maltempo era per l’appunto un giovane agricoltore) ha fatto riferimento ai sacrifici di chi quotidianamente affronta difficoltà non solo naturali.
«Presteremo grande attenzione ai problemi che da tempo gli agricoltori pongono alla politica, dalla burocrazia agli strumenti da mettere in campo per valorizzare il comparto.
«L‘ auspicio è poter dialogare, collaborare, per poter portare avanti idee e programmi in grandi di valorizzare la nostra produzione.»

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