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Caldaia vecchia? Ecco cosa rischi e perché dovresti cambiare

In Italia più di 14 milioni di caldaie non è più in linea con le nuove direttive europee circa l’efficienza energetica delle caldaie domestiche e degli impianti termici

Le vecchie caldaie non sono più strumenti ammessi per la salvaguardia economica e ambientale del paese e negli altri paesi europei questo cambio generazionale delle caldaie è già avvenuto con successo.
In Italia si procede (ancora per poco) a rilento, eppure cosa ha da guadagnarci un cittadino che non sostituisce la sua vecchia caldaia? Niente!
Un cambio generazionale in favore delle nuove caldaie a condensazione è una tappa fondamentale per il riammodernamento del paese.
Come riportato dal noto portale specializzato in impianti termici, Caldaie Top, punto di riferimento per tutto ciò che riguarda le caldaie a condensazione e tutti i dispositivi domestici per l’impiantistica termica, mette in evidenza il fatto che una caldaia a condensazione sia un punto di svolta per la storia energetica dell’Italia.
Una caldaia a condensazione a norma europea così come quelle riportate su Caldaie Top, è in grado di sprigionare una maggiore potenza rispetto alle caldaie di vecchia generazione ma soprattutto, porta ad un netto risparmio sui consumi e quindi, bollette meno salate.
 
Come se non bastasse, le nuove caldaie a condensazione riducono sensibilmente le emissioni di CO2 preservando la salute del pianeta e dei cittadini.
Proprio riguardo a questo dato, abbiamo l’esempio della capitale, Roma, la quale secondo un’indagine condotta dalla CNA di Roma, si parla di un vero e proprio allarme sicurezza.
Stando all’indagine, c’è una grossa falla nei controlli e nelle verifiche a campione degli impianti termici domestici presenti nel territorio della capitale, e questo pare manchi addirittura da gennaio 2015.
Un problema aggravato dal fatto che il bando che avrebbe assegnato l’appalto per il controllo degli impianti domestici, non ha trovato ancora un aggiudicatario, mettendo a rischio tantissime famiglie che sono completamente ignare della sicurezza della propria caldaia.
Solo nella capitale, ci sono circa 26.200 impianti termici centralizzati (di tipo condominiale per intenderci) e l’incredibile cifra di 632.000 impianti termici domestici.
 
La portata di questo disagio è enorme, basti pensare al rischio di fughe di gas sempre più frequenti nei casi in cui gli impianti oltre ad essere vecchi e non a norma, risultavano essere privi di ogni forma di manutenzione.
È’ proprio l’educazione energetica e la consapevolezza che un semplice cambio di caldaia, da quella vecchia alle nuove caldaie a condensazione, poterebbe vantaggi enormi al paese e alle famiglie che nel giro di pochi anni, grazie al notevole risparmio in bolletta, avranno risanato l’investimento.
Inoltre le istituzioni si stanno muovendo all’unisono per far sì che ci siano incentivi economici per coloro aventi diritto, oltre a imponenti campagne di comunicazione, formazione e informazione sul tema energetico.
Solo nel contesto romano quindi, rendere efficienti i 6.000 Mega Watt di potenza sprigionata dalle caldaie e gli impianti domestici di vecchia generazione, porterebbe ad un calo drastico delle emissioni di CO2 immediato.
L’Italia è chiamata a questa sfida e lanciarsi con determinazione in questo cammino verso l’efficienza energetica, sarà un viaggio che darà al paese una nuova luce moderna, civile, rispettosa verso l’ambiente e il futuro degli italiani che verranno.

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