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Fenalt: «Il 15 aprile protesteremo davanti all’assessorato»

Moser: «La nostra voce viene sistematicamente ignorata: ora andremo a parlare direttamente con le istituzioni»

«È arrivato il momento di farci sentire» esordisce così Roberto Moser, vice segretario generale Fenalt e responsabile area Apsp – davanti ai delegati delle case di riposo trentine riuniti a Villa Stant’Ignazio sulla collina di Trento.
«Dobbiamo responsabilizzare la politica su un tema di fondamentale importanza per il futuro della nostra comunità. Per questo il 15 aprile mattina ci troveremo tutti a manifestare davanti all’Assessorato provinciale alla sanità».
 
Moser è indignato per il silenzio della PaT alle tante sollecitazioni inviate in questi mesi per migliorare la situazione delle strutture di accoglienza per anziani. «Forse c’è un problema tecnico. L’Assessore Tonina non riceve le nostre mail: vorrà dire che gliele consegneremo in formato cartaceo direttamente nel suo ufficio». L’ultima comunicazione è di ieri. «È da più di dieci anni che denunciamo l'insufficienza di personale che fa assistenza agli ospiti delle APSP – si legge nella lettera - ospiti che in questi anni hanno cambiato completamente tipologia clinica».
 
Il Sindacato elenca poi le criticità che affliggono le RSA: la fuga di operatori, attratti altrove da condizioni contrattuali migliori; la presenza di ospiti non autosufficienti con patologie invalidanti (problemi comportamentali, Alzheimer, malati psichiatrici, soggetti in coma e colpiti da grave ictus); gli incidenti sul lavoro che minano la sicurezza dei lavoratori (strappi muscolari, ernie alla colonna vertebrale, morsi, fratture alle dita, contusioni provocati dall’ospite, aggressioni); l’irrazionale distribuzione dei pazienti nelle strutture, non suddivisi per patologie come in un ospedale; la logistica delle case di riposo che aggrava gli effetti della carenza del personale.
 
«Chiediamo all’Assessore Tonina di riceverci e di ascoltarci – dice Moser – Vogliamo capire cosa possiamo fare insieme, lavoratori e istituzioni, per invertire la rotta. Crediamo che le APSP siano delle piccole cliniche alle quali manca il personale per affrontare le problematiche tipiche di una struttura ospedaliera. Che cosa pensa di fare la politica? Noi le nostre proposte le abbiamo avanzate in più occasioni. Senza risposta. Ora vogliamo andare di persona a presentarle. Il 15 aprile ci daremo appuntamento alle 10 in Assessorato».

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