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Spazi produttivi raddoppiati e una collaborazione con l’archistar Kengo Kuma

Continua la crescita di Ri-Legno, startup che fonde arte lignea e ingegneria avanzata

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Riscattare attraverso l’ingegneria le strutture lignee già esistenti, evitando lo spreco di suoli e materiali e creando nuove opportunità lavorative.
È questo l’ambizioso obiettivo che nel 2014 ha spinto Lavinia Sartori e Giulio Franceschini a fondare Ri-Legno.
L’impresa, insediata in Progetto Manifattura, è cresciuta rapidamente e conta oggi 12 dipendenti, 2,5 milioni di euro di ordini già acquisiti per il 2018 e un centro taglio a Cavedine per chiudere la filiera produttiva.
L’aumento del fatturato e degli addetti comporta però anche la necessità di avere più spazio a disposizione: di qui la scelta di traslocare in una sede più grande, di circa 170 metri quadrati, sempre all’interno dell’incubatore tematico per l’edilizia sostenibile di Trentino Sviluppo a Rovereto.
In occasione dell’inaugurazione della nuova sede, svoltasi ieri, 12 dicembre, alla presenza del vicepresidente della Provincia di Trento Alessandro Olivi, Ri-Legno ha mostrato in anteprima il progetto di installazione curato per conto dell’archistar giapponese Kengo Kuma, che in primavera verrà installato ad Arte Sella.
A raccontare la scultura, accanto a Sartori e Franceschini, anche il direttore artistico di Arte Sella Emanuele Montibeller, il direttore del Muse Michele Lanzinger e il professor Marco Imperadori del Politecnico di Milano.
 
«A volte quando il lavoro non si trova, bisogna crearselo, o meglio, scolpirlo su misura, intrecciando professionalità ed interessi personali»: è questa la filosofia di Lavinia Sartori, fino al 2014 dipendente di una ditta edile locale e oggi imprenditrice di successo che, all’interno della sua Ri-Legno, si avvale di 12 dipendenti e si prepara ad evadere 2,5 milioni di euro di ordini già acquisiti per il 2018.
Un percorso di crescita rapido, maturato dopo che Lavinia Sartori aveva perso il lavoro a causa della crisi economica e sbocciato grazie a tanta intraprendenza e ai contributi provinciali a sostegno dell’imprenditoria giovanile e femminile.
«Ri-Legno – ha commentato il vicepresidente della Provincia Alessandro Olivi – è un esempio di quella grande fucina delle idee che è Progetto Manifattura, un luogo in cui non si fabbricano soluzioni standard, ma dove aziende, enti pubblici e centri di ricerca fanno squadra, mescolando tradizione e tecnologia per rispondere in maniera puntuale alle sfide dell’economia circolare.»
 

 
Insediata all’interno dell’incubatore green di Trentino Sviluppo a Rovereto, Ri-Legno lavora infatti nel settore dell’edilizia sostenibile, occupandosi in particolare di servizi d’ispezione e risanamento delle strutture in legno già esistenti.
«Così – spiega Giulio Franceschini, socio di Sartori – si risparmiano suoli e materiali, contribuendo ad abbellire il paesaggio che ci circonda.»
Spesso infatti, gli interventi di recupero effettuati da Ri-Legno riguardano proprio gli spazi abitati, ed in particolare le aree gioco per bambini o i ponti sui corsi d’acqua all’interno dei parchi cittadini.
Dal 2014 ad oggi l’impresa ha ampliato significativamente il proprio raggio di attività, rilevando anche un centro taglio a Cavedine, all’interno del quale progettare e costruire nuove installazioni lignee e una collezione di mobili interamente realizzata con i materiali di scarto derivanti dalla lavorazione del legno.
L’ampliamento del volume d’affari ha comportato, nel corso del 2017, la necessità di ingrandire anche gli spazi ad uso uffici: di qui la scelta di traslocare in una nuova sede, non più di 100 ma di 170 metri quadrati, sempre all’interno dell’Edificio dell’Orologio in Progetto Manifattura.
 
Una giovane azienda competitiva dunque, dove il business non trascura qualità e bellezza. Ne è prova l’avvio di una collaborazione con il titolare della cattedra di «Progettazione e innovazione tecnologica» del Politecnico di Milano Marco Imperadori e con la startup D3wood di Lecco per costruire una scultura lignea da collocare nella splendida cornice di Arte Sella in Valsugana.
Il concept dell’installazione, disegnata dall’archistar giapponese Kengo Kuma (già progettista della riqualificazione dell’Ambito B della Manifattura Tabacchi di Rovereto) è stato svelato ieri in occasione dell’inaugurazione della nuova sede di Ri-Legno.
«Si tratta della rivisitazione in legno di rovere di un gioco tradizionale nipponico per bambini, basato su un sistema ad incastro», – ha spiegato il direttore artistico di Arte Sella Emanuele Montibeller.
«In quest’opera, pensata nel Sol Levante, ma costruita qui in Trentino da Ri-Legno assieme ad un gruppo di studenti del Politecnico – ha aggiunto il professor Imperadori – si fondono la storia della falegnameria italiana e quella dell’ingegneria moderna.»
«Nessun materiale meglio del legno – ha concluso il direttore del Muse Michele Lanzinger – ci restituisce il senso dell’identità territoriale, costruendo un ponte tra passato e futuro.»
Un ponte che le tecniche di conservazione e recupero messe a punto da Ri-Legno promettono e permettono di far durare nel tempo.

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