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Progetto «Esploratori della Fotonica»

Si è concluso il progetto per avvicinare gli studenti al mondo scientifico della luce

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«All’inizio ero un po’ scettica all’idea di seguire un programma al pomeriggio dopo la scuola, con tutto l’impegno che già richiede lo studio, poi invece mi sono ricreduta.»
Vittoria Giordani, 18 anni, studentessa del Liceo Rosmini di Rovereto con altri cento studenti ha partecipato al progetto Esploratori della Fotonica e descrive con entusiasmo la sua esperienza.
«Mi è piaciuto molto – sottolinea – visitare la Fondazione Bruno Kessler e l’Istituto di Fotonica e Nanotecnologia del CNR a Povo, vedere come funzionano i laboratori e poi sperimentare a scuola.
«Conoscevo già la teoria, ma fare l’esperimento per me è stato come una magia! La Fisica è una materia che ho sempre amato, ma adesso ancora di più e penso che questa sia stata un’esperienza davvero importante.»
 
Il progetto, coordinato dall’Istituto di Fotonica e Nanotecnologie del CNR (IFN-CNR, Trento) con la collaborazione della Fondazione Bruno Kessler, era entrato nel vivo il 9 novembre 2017 con il lancio presso il Liceo Galilei di Trento e si è concluso giovedì 11 ottobre con la presentazione del lavoro svolto e la premiazione del miglior esperimento presso il MUSE di Trento.
Hanno partecipato organizzatori, insegnanti e studenti dei licei Da Vinci e Galilei di Trento, Rosmini di Rovereto e dell’Istituto Degasperi di Borgo Valsugana.
«L’obiettivo di questo progetto – spiega il coordinatore Andrea Chiappini (IFN-CNR) – è stato far sì che gli studenti si avvicinassero sempre più alla Fotonica, alla luce, non tanto con le classiche lezioni frontali ma grazie alla sperimentazione dal punto di vista pratico dei fenomeni fisici.
«Nel corso dell’esperienza i ragazzi con i propri docenti hanno fra l’altro sperimentato una nuova metodologia basata sull’impiego del kit didattico Photonics Explorer. Al finanziamento del progetto ha contribuito la Fondazione Caritro.»
 
«La Fondazione Bruno Kessler – illustra Alessandra Potrich (Unità Ricerca e Innovazione per la Scuola - FBK), – ha partecipato mettendo a disposizione visite ai laboratori IRIS e un seminario sui sensori. Alcuni ragazzi hanno inoltre svolto un tirocinio presso le Unità di ricerca della Fondazione e dell’IFN-CNR. In collaborazione con l’IPRASE, che ha patrocinato il progetto, è stato anche organizzato il modulo iniziale di introduzione per gli insegnanti, i quali si sono messi nei panni degli studenti durante gli workshop di training per l’utilizzo del kit didattico.»
«L’attività – osserva Paolo Caresia, insegnante di Matematica e Fisica al Liceo Da Vinci – ha permesso di lavorare in una maniera diversa da come solitamente si fa a scuola.
«Spesso si usano materiali in parte già predisposti. Qui invece si è trattato di costruire un esperimento da zero. È stata un’esperienza molto formativa per tutti.»
 
«La proposta del concorso per premiare il miglior esperimento – aggiunge Chiappini – ha certamente stimolato la competitività tra gli studenti e l’evento conclusivo al MUSE, con la partecipazione del direttore dell’IFN-CNR, sezione di Trento, Maurizio Ferrari, è stata l’occasione per i ragazzi di presentare con orgoglio il lavoro svolto.»
In particolare è stato premiato l’esperimento «Il mondo della luce e la luce nel mondo» realizzato dai ragazzi del Liceo scientifico Degasperi di Borgo Valsugana, un lavoro dedicato al fenomeno della rifrazione della luce che ha visto impegnati i ragazzi della quinta per diversi mesi alla ricerca di fonti antiche e nella realizzazione di esperimenti in laboratorio, con una contaminazione di discipline umanistiche e scientifiche.
 
Sono state inoltre assegnate delle menzioni speciali: per il rigore scientifico ai licei Rosmini di Rovereto e Galilei di Trento, per l’approccio inedito ai ragazzi del Liceo Da Vinci di Trento, per la valenza pedagogica al Liceo di Scienze Umane (Borgo Valsugana).
Per tutti gli «esploratori della Fotonica» l’iniziativa ha rappresentato l’occasione di incontrare più da vicino il mondo della ricerca nelle sue diverse sfaccettature.
«Non è una cosa che a scuola capita di fare tutti i giorni, – specifica Alessandro La Rosa, 18 anni, del Liceo Da Vinci. – È un’esperienza da ripetere!.»

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