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«Pro Loco: patrimoni intangibili, turismo e funzione sociale»

Le Pro Loco trentine ieri in Senato con il senatore Antonio De Poli per il convegno

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«Il ruolo delle Pro Loco è insostituibile: sono la più grande vetrina sulla cultura italiana con oltre 30mila eventi organizzati ogni anno. Valorizzarle è indispensabile. Serve una legge che regoli le manifestazioni temporanee, capace di assicurare adeguati standard di sicurezza ai partecipanti e di tutelare l’operato degli oltre 600.000 volontari in tutta Italia.»
Lo ha dichiarato il senatore Questore Antonio De Poli (Udc) intervenendo ieri mattina al convegno «Pro Loco: custodi di cultura e tradizioni» che si è svolto in sala Zuccari, a Palazzo Giustiniani, in Senato, ed organizzato dall’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia (UNPLI).
 

 
Per il Trentino erano presenti i consiglieri della Federazione Trentina Pro Loco e loro Consorzi (UNPLI Trentino) Diego Coletti e Luca Concini, insieme al direttore della Federazione, Ivo Povinelli.
Per Fernando Tomasello, responsabile dei dipartimenti Patrimonio Culturale, Ambiente e Paesaggio dell’Unpli, «l’incontro di ieri, risultato dell’intenso lavoro di stipula di protocolli d’intesa con vari Ministeri, quello con il Mibac in primis, rafforza ancora una volta il riconoscimento del ruolo in ambito culturale e sociale delle massime istituzioni del nostro Paese verso il mondo Unpli».
 

 
Il presidente dell’Unpli (Unione Nazionale Pro Loco d’Italia), Antonino La Spina, ha ricordato come le Pro Loco «garantiscano in tutta Italia servizi di accoglienza turistica, promozione dei territori, valorizzazione dei prodotti tipici e, soprattutto, la salvaguardia dell’immenso patrimonio culturale immateriale per il quale l’Unpli anche ottenuto un riconoscimento dall’Unesco.»
Un fenomeno allo studio della Cgia di Mestre, presente ieri all’incontro in Senato, che su incarico dell’Unpli sta svolgendo un’analisi a livello nazionale così da poter stimare l’impatto socio-economico delle Pro Loco; i lavori sono in corso ma nel suo intervento, il dottor Andrea Favaretto (Cgia di Mestre) ha evidenziato i principali elementi caratterizzanti l’attività e il ruolo delle associazioni.
 

 
«La specificità di un territorio è l’elemento fondante per le Pro Loco – ha detto Favaretto – ma è forte anche la valenza sociale e identitaria di queste associazioni. In molti luoghi le Pro Loco sono rimaste gli unici presìdi del territorio; lì, più che altrove, la Pro Loco assume un valore sociale di aggregazione della comunità, ne diventa il collante. Proprio dove i soggetti istituzionali faticano a svolgere attività di promozione sociale del territorio, le Pro Loco riescono a dare un po’ di respiro alle comunità locali.»
Nel corso del convegno è intervenuto il docente universitario Salvatore Trovato, presidente della giuria del premio letterario nazionale «Salva la tua lingua locale», iniziativa indetta dall’Unpli insieme a Legautonomie in collaborazione con il Centro «Eugenio Montale» e l’Ong «Eip-Scuola Strumento di Pace»; nelle cinque precedenti edizioni del premio per le cinque categorie sono pervenute oltre mille opere a conferma della vivacità dei dialetti e delle lingue locali.

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