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Ancora stagnazione, ma cresce la fiducia degli imprenditori

Presentati oggi alla Camera di commercio di Trento i dati dell’ufficio studi e ricerche riferiti al 4° trimestre 2014

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È nostra impressione che l’indagine trimestrale sulla congiuntura in Trentino che parlerà del primo trimestre del 2015 porterà dati più positivi di quelli presentati oggi nel corso del consueto appuntamento alla camera di Commercio di Trento.
Oltre al Presidente della Camera Gianni Bort, c’era anche il magnifico rettore dell’Università di Trento Paolo Collini, insegnante della facoltà di Economia, di cui è stato anche preside.
Bort ha espresso il suo cauto pessimismo sul futuro dell’economia trentina, mentre Collini ha pronunciato un cauto ottimismo.
Noi siamo più vicini a Collini che a Bort, perché il «bazooka» di Draghi (l’immissione sui mercati finanziari di 1.000 miliardi in 17 mesi), la parità quasi raggiunta con il dollaro e il crollo del petrolio porteranno indubbi benefici.
Resta il fatto che i consumi con questo prelievo fiscale devastante riprenderanno con fatica, mentre il prezzo del petrolio troppo basso frena l’indotto (presente anche in Trentino).
Però le banche adesso dovranno trovare il reddito prestando soldi alle imprese e le esportazioni in crescita daranno i loro frutti.
Non è un caso, secondo noi, che l’atteggiamento degli imprenditori si sia espresso più favorevolmente del trimestre precedente.


 
Si è conclusa la conferenza stampa di presentazione dell’indagine trimestrale sulla congiuntura in provincia di Trento realizzata dall’Ufficio studi e ricerche della Camera di Commercio e riferita agli ultimi tre mesi dell’anno.
Nel corso dell’incontro sono intervenuti, Giovanni Bort, Presidente della Camera di Commercio, e Paolo Collini, Rettore dell’Università degli studi di Trento.
«Così come confermato dai risultati delle nostre indagini sul terzo e quarto trimestre 2014 – ha commentato il presidente Bort – il quadro congiunturale in provincia di Trento è di sostanziale stagnazione.
«Gli auspicati segnali di ripresa non sono ancora ravvisabili e l’attesa è quindi rimandata ai dati che emergeranno dalle indagini e dagli indicatori che esamineranno i primi mesi del 2015.»
Dello stesso avviso il rettore Collini che rimarca come «sia naturale in un contesto di restrizione della spesa pubblica e stabilità o leggero aumento della tassazione che la domanda interna non possa ripartire, ma vanno però enfatizzati i buoni risultati che ancora emergono dall’andamento delle esportazioni, segno che le imprese che sono riuscite negli scorsi anni ad intercettare la domanda estera oggi godono di una situazione decisamente più favorevole e questo insegna come sia necessario investire ulteriormente nel processo di internazionalizzazione per uscire da questa fase di stagnazione.»
 
 

 
I risultati esposti questa mattina mettono in luce come il fatturato complessivo, realizzato dalle imprese esaminate nell’indagine, rimanga sostanzialmente stabile nell’ultimo trimestre del 2014 (-0,2%) rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente.
Per il secondo trimestre consecutivo si registrano quindi dei segnali di stagnazione dell’attività economica, che fanno seguito a una fase di debole recupero durata per circa un anno.
 

 
La domanda interna riprende a evidenziare decisi segnali di difficoltà. Quella locale diminuisce su base annua del 2,9% e quella nazionale evidenzia una variazione negativa del 2,2%, la prima sperimentata in questo 2014.
Le esportazioni continuano invece a far rilevare segnali decisamente positivi e si caratterizzano in questo trimestre per una crescita su base annua del 7,3%, in ulteriore accelerazione rispetto ai periodi precedenti.
 

 
Le imprese che mostrano una variazione di fatturato positiva sono, ancora una volta, quelle di più grande dimensione, con oltre 50 addetti (+0,7%) e quelle della fascia 11-20 addetti (+2,7%). Le imprese con 21-50 addetti evidenziano una diminuzione del 5,3% e quelle con 5-10 addetti del 3,0%. Permangono costantemente in seria difficoltà le unità di più piccola dimensione, con 1-4 addetti, che mostrano una riduzione del fatturato del 9,9%.
 

 
I settori che si connotano per delle variazioni tendenziali del fatturato positive sono il manifatturiero (+2,8%), il commercio all’ingrosso (+1,8%) e, soprattutto l’artigianato manifatturiero e dei servizi (+5,8%); quest’ultimo comparto sostenuto soprattutto dal buon andamento delle unità più strutturate.
Il commercio al dettaglio evidenzia una situazione moderatamente negativa, ma in ulteriore peggioramento rispetto al periodo precedente, con una variazione del fatturato pari a -2,1%.
 

 
I settori in profonda crisi strutturale dell’estrattivo e delle costruzioni continuano a mostrare evidenti segnali di difficoltà sul piano occupazionale, mentre i risultati economici, in special modo per l’edilizia, evidenziano qualche timido segnale di miglioramento, che appare però di carattere transitorio. In questo trimestre, i comparti che fanno rilevare le maggiori difficoltà sono l’autotrasporto merci e i servizi alle imprese. Il primo settore presenta da ormai un paio di trimestri marcate riduzioni del fatturato su base tendenziale accompagnate da rilevanti perdite occupazionali.
I servizi alle imprese sono invece influenzati dall’andamento particolarmente negativo sul piano dei risultati economici di alcune grandi imprese del comparto, mentre l’occupazione risulta complessivamente in aumento. 
 

 
L’occupazione nel trimestre si caratterizza per una debole diminuzione (-0,8%) determinata dall’andamento decisamente negativo rilevabile presso i settori estrattivo, delle costruzioni e dell’autotrasporto merci.
La situazione occupazionale permane alquanto grave presso le imprese di micro e piccola dimensione, che registrano cali occupazionali nell’ordine del 3-5%, mentre tra le imprese più grandi la diminuzione degli addetti è molto più contenuta.
Le ore lavorate risultano invece invariate rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, grazie al contributo positivo del mese di dicembre che controbilancia le variazioni negative dei due mesi precedenti.
 

 
La variazione tendenziale della consistenza degli ordinativi risulta anche in questo trimestre solo leggermente positiva (+0,9%) e in ulteriore attenuazione rispetto ai periodi precedenti; il solo settore che si caratterizza per un dato positivo degli ordinativi è il manifatturiero.
Infine, i giudizi degli imprenditori sulla redditività e sulla situazione economica dell’azienda in termini prospettici evidenziano, rispetto ai trimestri immediatamente precedenti, un aumento modesto, ma non trascurabile, che lascia auspicare ad un possibile ritorno della ripresa nei primi mesi dell’anno.   

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