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Assemblea della Cassa Rurale di Trento

Fracalossi: «Una banca sempre più solida e competitiva» – «L’appartenenza al Gruppo migliora l’efficienza, l’innovazione e l’offerta commerciale»

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Foto Panato.

«Siamo in un periodo di cambiamento, al quale dobbiamo guardare con serenità, fiducia ed entusiasmo, per guidarlo anziché subirlo.»
Giorgio Fracalossi, presidente della Cassa Rurale di Trento, ha concluso con questo invito la sua relazione ai 1.965 soci che ieri sera erano presenti (oltre a 75 deleghe per un totale di 2.040 soci) all’assemblea che si è svolta presso BLM Group Arena a Trento.
Era la prima assemblea dopo la nascita del Gruppo bancario e per questo Fracalossi ha parlato di «giorno storico».
La costituzione del Gruppo Cassa Centrale Banca, con mezzo milione di soci, 84 banche affiliate, 1.518 filiali, un patrimonio netto di 6,8 miliardi di Euro, è stata una conseguenza della riforma del credito cooperativo, che si è abbattuta sul sistema come un ciclone, ha affermato Fracalossi.
 
Tra l’altro in un periodo nel quale la crisi macroeconomica ha messo a dura prova il tessuto economico, finanziario e sociale, a livello europeo è stata definita una disciplina bancaria più rigida, la rivoluzione digitale ha portato sulla scena nuovi competitori e sta modificando il rapporto tra cliente a banca: basti pensare che 70 italiani under 35 su 100 utilizzano esclusivamente internet banking, 54 italiani su 100 hanno una stazione di internet banking attiva.
Ma dal cambiamento imposto da quella riforma e dal nuovo contesto economico e sociale, è nata una nuova realtà che rende ancora più solida, più sicura e più competitiva la Cassa Rurale, perché l’appartenenza al Gruppo permette miglioramenti in efficienza, in innovazione tecnologica e nell’offerta commerciale.
 
L’appartenenza al Gruppo non ha intaccato il ruolo di banca del territorio e di motore economico e sociale della Cassa Rurale di Trento, la sua attenzione alle famiglie, alle piccole e medie imprese locali, alle start-up, ai giovani.
«La nostra Cassa ha rafforzato la sua vocazione tipica, cioè essere la banca della comunità locale, e continuerà il nostro impegno nella costruzione di una comunità socialmente responsabile», – ha affermato Fracalossi.
Con riferimento al tavolo aperto con la Cassa Rurale di Lavis, Fracalossi ha chiarito che si sta ragionando sull’ipotesi di ridisegnare una Cassa rurale ancora più importante che non perda la sua vicinanza ai territori.


 
Il Direttore Generale Giorgio Bagozzi ha poi illustrato i principali dati del bilancio al 31 dicembre 2018, che registra un totale di masse amministrate pari a quasi 3 miliari e 600 milioni di euro e che si è chiuso con un utile di esercizio netto di 4.717.893 euro.
Il bilancio e la destinazione dell’utile (4.076.356 Euro alle riserve indivisibili, Euro 141.536 ai fondi mutualistici ed Euro 500.000 ai fini di beneficenza e mutualità) sono stati approvati all’unanimità.
Soddisfazione e apprezzamento per i risultati di gestione ma anche qualche timore che l’introduzione delle postazioni self possa affievolire il rapporto fra soci e personale e qualche critica per l’esiguità dei tassi attivi, sono stati espressi negli interventi dei soci (hanno preso la parola Lia Mattivi, Alessandra Mosna, Felice Zambaldi e Agostino Toffoli).
I tre amministratori uscenti Debora Cont, Giulia Degasperi e Paolo Frizzi, che si erano ricandidati, sono stati confermati nel consiglio di amministrazione per acclamazione.
 
L’assemblea era iniziata con la premiazione dei soci con cinquant’anni di iscrizione alla Cassa Rurale di Trento (Bruno Cagol, Maria Teresa Camin, Mario Cappelletti, Renzo Fogarolli, Alberto Lorandi, Franco Maistri, Giacomina Piffer, Giulio Segata, Renato Zanella, Livio Zanetti, Vito Zortea) e con l’intervento delle autorità.
La vicesindaco di Trento, Maria Chiara Franzoia, ha portato un saluto a nome anche dei sindaci Aldeno, Cimone e Garniga Terme, i comuni nei quali opera la Cassa Rurale di Trento.
Nel suo intervento ha definito «forte, solida e robusta» la Cassa Rurale di Trento ed ha ringraziato per il sostegno che la Cassa garantisce ai molti progetti di carattere sociale, culturale e sportivo promossi dalle associazioni del territorio: «un ruolo importante che non deve perders»” ha auspicato la vicesindaco.

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