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Agricoltura, emergenza mano d'opera in Trentino

Lettera della Provincia autonoma di Trento alla Ministra delle Politiche Agricole

Valutare l'introduzione di meccanismi di quarantena attiva per le attività agricole, che contemperino le esigenze di sicurezza con la possibilità di impiegare in campagna lavoratori provenienti da Romania e Bulgaria; e, ancora, valutare la possibilità di dare un'apertura all'introduzione e all'utilizzo di forme contrattuali sul modello dei voucher semplificati, che consentano alle aziende agricole di avere una maggiore flessibilità e un'efficace capacità di rispondere alle esigenze di manodopera: sono queste in sintesi le richieste contenute in una nota indirizzata alla Ministra delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, che porta le firme dell'assessore provinciale all'Agricoltura e dei presidenti della Federazione trentina della Cooperazione, di Acli Terra, dell'Associazione Contadini Trentini, della Confederazione Italiana Agricoltori, della Federazione provinciale Coldiretti, di Confagricoltura del Trentino.
 
Nella nota si ricorda che si avvicina una fase particolarmente delicata ed importante per l'agricoltura nazionale e trentina, legata alla raccolta del prodotto, sia per il settore vitivinicolo che per quello ortofrutticolo.
Vista la grande concentrazione di attività è necessaria l'attivazione di un numero significativo di contratti di lavoro.
Le normative adottate per far fronte all'emergenza Covid, si legge ancora, hanno però introdotto l'obbligo dell'isolamento fiduciario per i lavoratori che provengono da Romania e Bulgaria, determinando di fatto un blocco degli arrivi che potrà avere pesanti conseguenze per le attività di raccolta.
 
In questo senso, vanno in ogni caso ricordate le numerose iniziative attivate dalla Provincia in collaborazione con i sindacati agricoli con la Cooperazione e con EBTA a partire dalla attivazione di una lista dedicata al lavoro in agricoltura presso l'Agenzia del Lavoro.
A breve, sarà attivata un’ulteriore iniziativa comunicativa rivolta, in particolare, ai giovani, ai cassaintegrati e ai disoccupati finalizzata anche ad evidenziare quanto previsto dall'art. 94 del Decreto Legge n. 34/2020. 
È infatti prevista la possibilità per i percettori di ammortizzatori sociali, limitatamente al periodo di sospensione a zero ore della prestazione lavorativa, di NASPI e DIS-COLL, nonché di reddito di cittadinanza, di stipulare con datori di lavoro del settore agricolo contratti a termine fino ad un massimo di 60 giorni, senza perdita o riduzione dei benefici percepiti, nel limite di 2.000 euro per il 2020.
 
Si teme peraltro che le misure attivate dalla Provincia per valorizzare al meglio i potenziali lavoratori già presenti sul territorio possano non bastare per coprire le esigenze effettive di manodopera.
Per questo si è deciso di sensibilizzare la Ministra al problema affinché, in raccordo con il Ministro della Salute, possa intervenire per andare incontro alle esigenze attuali del settore agricolo.
In prospettiva si sta comunque lavorando su ulteriori strumenti quali i contratti di rete, a partire da un progetto pilota attivato dalla Federazione trentina della Cooperazione e un progetto per un maggior coinvolgimento dei giovani nell'attività agricola.

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