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3ª rassegna vini PIWI: in gara 110 etichette di vini «resistenti»

Venerdì 1° dicembre la premiazione cantine con gli esperti mondiali Töpfer e Darriet

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Interverranno due esperti mondiali di viticoltura ed enologia alla cerimonia di premiazione della 3ª edizione della rassegna nazionale PIWI organizzata dalla Fondazione Mach, in programma venerdì 1° dicembre alle ore 9, in aula magna, e in diretta streaming sul canale youtube FEM.
Si tratta del prof. Reinhard Töpfer, direttore dell'Istituto Julius Kühn di Geilweilerhof e del prof. Philippe Darriet, professore di enologia all’Università di Bordeaux e direttore dell’Istituto delle Scienze della Vite e del Vino.
L'evento, moderato dal. prof. Mario Pezzotti, dirigente del Centro Ricerca e Innovazione, è organizzato in collaborazione con il Consorzio Innovazione Vite e Piwi International e si concluderà con la premiazione delle cantine vincitrici.
 

 
 Il seminario scientifico 
Il prof.Reinhard Töpfer, direttore del Julius Khün Institut di Geilweilerhof relazionerà sulla storia e diffusione delle varietà PIWI in Germania, mentre il prof. Philippe Darriet, direttore dell'Institut des Sciences de la Vigne et du Vin, Université de Bordeaux, si concentrerà sulla situazione delle viti resistenti nel contesto francese: dopo un excursus storico sulle motivazioni che hanno portato allo sviluppo delle varietà resistenti si concentrerà sulla situazione corrente in Francia e sulle sfide future di questi vitigni.
Marco Stefanini, responsabile dell'Unità di genetica e miglioramento genetico della vite, illustrerà l'attività della Fondazione per il miglioramento genetico della vite nel campo delle varietà resistenti, descrivendo sia le varietà iscritte sia quelle che si ritengono pronte per il prossimo futuro. Dal punto di vista scientifico si presenteranno i risultati del lavoro di piramidazione svolto, i marcatori identificati e utilizzati nella selezione della resistenza a black rot, e la collaborazione a livello nazionale ed internazionale nella realizzazione, selezione e diffusione di queste varietà resistenti al fine di rendere sempre più sostenibile la coltivazione della vite e del vino.
 
 I numeri della rassegna: 110 etichette e sei categorie in gara 
In questa terza edizione 110 vini provenienti da uve «resistenti» ovvero prodotti con almeno il 95 per cento di uve provenienti da varietà PIWI (PilzWiderstandsfähig) sono stati valutati nelle giornate dell'8 e 9 novembre da una commissione composta da 30 commissari.
Grande l'adesione all'iniziativa da parte del mondo vitivinicolo italiano, come confermano i numeri di questa terza edizione. I vini hanno partecipato nelle seguenti categorie: rossi, bianchi, orange, metodo classico, frizzanti e passiti, e sono stati attentamente valutati da una commissione composta da enologi, enotecnici, giornalisti, sommelier e ricercatori afferenti al mondo agroalimentare, coadiuvati dagli studenti del corso enotecnico in tutte le operazioni della rassegna.
 
  I vini PIWI prodotti con uve tolleranti alle patologie fungine 
I vini da varietà PIWI sono ottenuti da uve prodotte da piante che sono state selezionate per avere dei caratteri di resistenza alle principali malattie fungine che attaccano le viti, e quindi richiedono un numero ridotto di interventi fitosanitari.
Anche se a livello europeo queste varietà sono state ammesse nelle diverse dop, in Italia ci sono diverse regioni nelle quali la coltivazione delle uve PIWI non è stata ancora autorizzata, nemmeno per produrre vino generico o IGT.
Il Registro Nazionale delle Varietà di Vino comprende 36 varietà PIWI e la superficie coltivata con queste varietà supera alcune migliaia di ettari. In Veneto si trova il numero più elevato di superfici coltivate a uve PIWI ed alcuni ettari si trovano in Emilia e Marche, Lazio e Piemonte ultime regioni ad autorizzare la coltivazione di queste varietà nelle loro superficie viticola.
 
  L’impegno della ricerca FEM per lo sviluppo dei vitigni resistenti 
Con questo evento la FEM intende valorizzare anche le attività di ricerca e sperimentazione sulle varietà tolleranti, che hanno portato ad iscrivere nel Registro nazionale delle varietà di vite quattro nuove selezioni provenienti dall’attività di miglioramento genetico, grazie alla collaborazione del consorzio CIVIT: Termantis, Nermantis, Charvir e Valnosia.
Di recente tramite il progetto VEVIR queste varietà sono risultate ottimali per la coltivazione in Trentino accanto a Solaris, Souvignier gris, Bronner, Palma, Johanniter e Pinot Regina.

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