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I ristoratori trentini incontrano l’assessore Failoni

La richiesta: «Sbloccare il decreto flussi in vista della stagione invernale»

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C’era anche l’assessore provinciale al turismo, artigianato, promozione e sport Roberto Failoni alla riunione della Giunta dell’Associazione ristoratori del Trentino presieduta da Marco Fontanari.
Sul tavolo, molti temi che la categoria guarda con una certa apprensione, soprattutto in vista della prossima stagione turistica invernale dalla ricerca di manodopera fino ai bandi di finanziamento per le imprese.
 
La Giunta dell’Associazione ristoratori del Trentino, aderente a Confcommercio Trentino, si è riunita nel tardo pomeriggio di ieri per discutere alcuni argomenti particolarmente importanti per la categoria dei ristoratori, una delle più colpite dal punto di vista economico dalla pandemia, e che è riuscita solo in parte a recuperare con la recente stagione estiva. Il presidente Fontanari ha ricordato che il settore della ricettività costituisce una componente essenziale dell’economia italiana e trentina: all’interno di essa, la ristorazione ha un ruolo capitale.
«La spesa turistica per i servizi della sola ristorazione – ha ricordato – in pre-pandemia valeva 18,5 miliardi di euro (8,4 miliardi è la quota del turismo straniero) e attiva un valore aggiunto di 7 miliardi.»
 

 
«Le imprese del turismo – ha spiegato il presidente Marco Fontanari – si trovano a dover affrontare, oltre gli effetti della pandemia da Covid-19, un'ulteriore emergenza riguardante la mancanza di personale ed alle difficoltà di reclutamento. Il 2021, infatti, è stato l'anno più difficile nella ricerca e gestione del personale.
«Tante sono le cause di tale carenza nelle imprese del settore: il personale di bar e ristoranti non è una risorsa facilmente reperibile nel mercato del lavoro e già da tempo, la Federazione ha denunciato la necessità di non disperdere un patrimonio di professionalità ed esperienze indispensabili qualificare l’offerta di un settore strategico per il turismo.»
Da qui la richiesta dell’Associazione di sbloccare il «decreto flussi», per consentire ai lavoratori stranieri di operare in Trentino come nelle passate stagioni.
Correlata a questa, anche la richiesta di riconoscere i vaccini Sputnik, Sinovac e Sinopharm come validi per ottenere il green pass.
 
In merito alla richiesta dell'Associazione di sbloccare il decreto Flussi l'Assessore provinciale Roberto Failoni ha rimarcato di aver sollecitato un intervento a livello nazionale.
«Con il ministro Garavaglia il confronto è quotidiano e si spera di riuscire a breve a favorire l'ingresso in Italia di lavoratori non comunitari».
Il presidente Fontanari ha ringraziato l'Assessore per aver allungato, anche su richiesta della Associazione, i piani di rientro dei mutui stipulati dalle aziende che hanno subito un impatto negativo in conseguenza dell'epidemia Covid-19 e per i contributi concessi a livello provinciale che si sono aggiunti al Decreto Sostegno nazionale.
Failoni ha preannunciato che entro il 19 novembre arriverà l'ulteriore aiuto della Misura Fondo Montagna per le imprese turistiche della montagna che esercitano l'attività in un comprensorio sciistico, ricordando anche la grande partecipazione delle imprese al Bando Qualità Trentino.
 

 
Sempre in merito alla richiesta dell'Associazione di esonerare anche le attività della ristorazione e pubblici esercizi dal pagamento dell'IMIS, l'Assessore ha ribadito che insieme al collega Spinelli si sta cercando di trovare una soluzione.
«A quanto risulta dalla bozza del decreto per l’attuazione del PNRR – ha sottolineato infine Fontanari – è stato confermato il credito d’imposta dell’80% viene riconosciuto ad una platea quasi più ampia degli operatori del turismo, abbracciando dunque tutta la filiera che sostiene la creazione del comparto del turismo.
«La portata di un intervento così ampio, non solo per i beneficiari ma anche per la tipologia di interventi che vi possono rientrare, dall’efficienza energetica all’eliminazione delle barriere architettoniche, deve necessariamente ricomprendere anche il settore della ristorazione, componente nevralgica dell’attrattività del nostro Paese, se solo si pensa a che la qualità del mangiare e del bere è al secondo posto nella graduatoria delle ragioni ritenute più importanti dai turisti per visitare l’Italia (dati Enit).»

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