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«FinTech e territorio: quali opportunità per il Trentino?»

L’idea collaborativa è nata grazie ai lavori del workshop organizzato da JETN - Junior Enterprise Trento in collaborazione con HIT-Hub Innovazione Trentino

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Il grande interesse del mondo della finanza, delle banche, di imprese, startup e ricercatori per il FinTech – la fornitura di servizi e prodotti finanziari attraverso le più avanzate ricerche e tecnologie informatiche – è stato confermato anche nella nostra provincia già nelle settimane precedenti l’incontro, obbligando gli organizzatori ad una chiusura anticipata delle iscrizioni per «tutto esaurito».
Così, le sale del CLab Trento hanno nuovamente accolto un pubblico folto e attento nel pomeriggio di oggi, chiamato alla riflessione e al confronto sulle opportunità del FinTech per l’ecosistema economico trentino, promosso da JETN in collaborazione con HIT – Hub Innovazione Trentino.

Argomento non facile, considerandone complessità e velocità di evoluzione, a cui non si sono sottratti gli oltre 100 partecipanti.
«La partecipazione così numerosa di operatori dell’intera filiera del Fintech dimostra quanto sia attuale e, in prospettiva, in crescita costante la richiesta da parte degli operatori privati del settore di nuove soluzioni promosse dalla ricerca trentina» commenta Andrea Simoni, Consigliere di amministrazione di HIT e Segretario generale della Fondazione Bruno Kessler.
 
«Si tratta di una formula vincente di collaborazione tra saperi, insita nello spirito del CLab Trento e nella mission di HIT-Hub Innovazione Trentino, che fa discutere e lavorare insieme aziende, operatori del settore e ricercatori.»
L’importanza della creazione di un FinTechLab è stata sottolineata da Carlo Rizzi, co-fondatore di Cherry Chain e partner dell’evento: «Sarà molto importante garantire uno spazio stabile su questo tema, auspicabilmente tramite la costituzione di un gruppo permanente a livello territoriale composto da tutti i soggetti attivi sia dal punto di vista tecnologico che della fruizione di servizi e applicazioni fintech e dar vita ad uno spazio in cui sperimentare e scoprire nuovi modi di co-creare servizi per il cittadino.» 


 
Hanno animato la discussione alcuni tra i principali attori del mercato nazionale, in diversi aspetti dell’applicazione di queste nuove tecnologie, come Marco Amadori e Nicola Vaccari rispettivamente CEO e CFO di Inbitcoin, azienda trentina primo caso in Italia a dedicarsi allo sviluppo di prodotti e servizi per l’utilizzo di bitcoin, che hanno affrontato il tema dell’evoluzione delle criptovalute.
Insieme a loro, Diego Feltrin e Luca Melchionna di Dimension S.r.l. ha illustrato il tema dello sviluppo della tecnologia della Blockchain per il mondo bancario.
 
Di tecnologie avanzate in ambito Blockchain ha parlato invece Silvio Ranise, ricercatore della Fondazione Bruno Kessler, presentando alcuni progetti di ricerca e collaborazioni riguardo l’applicazione della blockchain nella logistica e nel FinTech.
Ha aggiunto la propria esperienza in veste di co-fondatore di Cherry Chain, Carlo Rizzi, che ha presentato la sua start-up, promotrice di un sistema basato sulla blockchain per i pagamenti nel mondo delle utilities.
Il ruolo della blockchain e delle criptovalute nel mondo corporate e della ricerca è stato poi approfondito da Francesco Buffa e Francesca Failoni, soci fondatori di Alps Blockchain.

Il dibattito, stimolato dalla tavola rotonda finale, si è trasformato in intenso momento di networking che ha consentito contatti e scambi tra istituzioni, ricercatori, imprenditori e giovani universitari, per un approfondimento sulle opportunità del Trentino di accogliere un vero e proprio FinTechLab permanente, che comprenda le competenze ben presenti sul territorio in termini di tecnologie innovative ed esperienza di mercato.
Specializzazioni su ampio spettro, affrontate professionalmente anche da JETN - Junior Enterprise Trento, attraverso i servizi offerti grazie alle solide competenze teoriche dei suoi associati, tutti brillanti studenti universitari, che possono contare anche sul prestigioso supporto dell’Università degli Studi di Trento.

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