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Si è mossa la Rete per fermare Joseph Kony, il criminale che «arruolava» bambini soldato

Con una diffusione che i tecnici chiamano «virale» un filmato contro il sanguinario guerrigliero ugandese è stato visto in breve i 50 milioni di persone

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È la prima volta che la Rete si mobilita per fermare uno dei criminali più odiosi dell’Africa contemporanea, che arruola bambini, li addestra a uccidere, a stuprare e a morire per lui.
Il ricercato è Joseph Kony (1961) è un criminale di guerra, capo del movimento LRA (Lord's Resistance Army – Esercito di Resistenza del Signore), un gruppo di guerriglieri ugandesi.
Kony dapprincipio ottenne un forte supporto dell'opinione pubblica della sua gente, successivamente però si ritorse brutalmente contro i suoi stessi sostenitori, presumibilmente per purificare il popolo degli Acholi e trasformare l'Uganda in una teocrazia fondata sulla personale interpretazione che Kony dà dei Dieci comandamenti e, quando gli fa comodo, anche il Corano.
 
La LRA è un gruppo di attivisti con un'ideologia religiosa sincretica pseudo-cristiana, noto per le atrocità che commette contro i civili, tra cui omicidi, mutilazioni, stupri e in alcuni casi anche cannibalismo.
Guidata da Kony, la LRA si è guadagnata la sua reputazione per le sue azioni contro i popoli di diverse nazioni, tra le quali l'Uganda del nord, la Repubblica Democratica del Congo, la Repubblica Centrafricana, il Sudan del Sud, e il Sudan.
Kony ha rapito e costretto circa 66.000 bambini a combattere per lui, e ha forzato una migrazione interna di oltre due milioni di persona da quando iniziò la sua rivolta nel 1986.
Nel 2005 Kony fu incriminato per crimini di guerra dalla Corte Penale Internazionale dell'Aia, Olanda, ma riuscì a evitare la cattura.
 
Di fronte al pericolo che il processo di pacificazione dell’Uganda potesse mettere al sicuro anche il sanguinario criminale, si è mobilitata la Rete che ha messo online un bellissimo filmato dedicato alla figura di Jiseph Kony.
Prodotto con la professionalità di un regista di Hollywood, il filmato dura mezzora ed è fortemente emozionale. Merita vederlo. È davvero coinvolgente.
Lo si può vedere in formato a schermo pieno cliccando l'imamgine sottostante.
  

 
Su Twitter e su Facebook la parola «Kony» risulta ora essere una delle più citate dagli utenti, mentre su YouTube il video «Kony 2012» è stato visto in pochi giorni da oltre 53 milioni di persone.
A scatenare l'attenzione del web è stata una sottile iniziativa che per la prima volta si è mossa per mettere alle corde un bastardo condannato per crimini contro l'umanità e il rapimento di minori dalla Corte penale internazionale.
Chi ha mosso le fila della rete è un profondo conoscitore della comunicazione effettuata tramite i social network.
 
Naturalmente l’iniziativa ha irritato le autorità Ugandesi, ma francamente non ce ne importa nulla. Se qualcuno non lo proteggesse, non sarebbe stata necessaria la mobilitazione della Rete.
Se il mezzo dovesse divenire dimostrarsi così importante per scovare e mettere alle corde i sanguinari più pericolosi condannati dalla Corte dell’Aia, si avrebbe trovato una nuova strada per non dare tregua a coloro che si macchiano di delitti contro l’umanità.

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