Presidenziali francesi: gli ultimi dieci giorni al primo turno
Il sondaggi danno al secondo turno vincente Francois Hollande – Di Michele Soliani
Siamo ormai vicini al primo turno delle presidenziali francesi e, ormai, ci stiamo avvicinando alle battute finali.
Il segretario generale dello storico sindacato Cgt, Bernard Thibault, ha avvertito i francesi che, nel caso in cui Nicolas Sarkozy dovesse vincere le elezioni, ci sarà il rischio di una svolta autoritaria.
Lo stesso Presidente ha, a sua volta, avvertito i francesi che, nel caso in cui dovessero vincere i socialisti, c'è il rischio concreto che la Francia possa diventare la nuova Grecia.
«Se cominciano ad assumere dipendenti, iniziamo a spendere, vi è un serio rischio che i tassi di interesse possano salire.»
Così ha affermato a France info radio.
Lo scopo di tale discorso è stato quello di ottenere l’appoggio da parte degli elettori di Centro; il tentativo é fallito, i sondaggi hanno mostrato un incremento delle intenzioni di voto a favore di Francois Hollande al secondo turno.
Il motivo per cui si parla tanto dell’elettorato di Centro, è dovuto al crollo dei sondaggi del candidato centrista Bayrou.
Vi è quindi un grosso numero di elettori che, in questi ultimi giorni di campagna, deve decidere se appoggiare il candidato socialista o il candidato neogollista.
La strategia utilizzata da Hollande si sta dimostrando sempre più vincente; il suo schema, ormai consolidato, prevede continui incontri, evitando accuratamente di parlare di Sarkozy, e proposte accattivanti.
La proposta più accattivante è stata quella di imporre un'imposta del 75% sui redditi molto alti, quindi se tutti quei redditi che superano il milione di euro.
Tale proposta ha portato Hollande a spossessare lo scettro di «Candidato del popolo» a Nicolas Sarkozy.
I francesi vogliono credere in una kennedyana «Nuova Frontiera» e il candidato socialista nei suoi discorsi offre questo.
Del resto, i francesi dopo 17 anni in cui alla presidenza vi è sempre stato un candidato gollista, si aspettano ora la vittoria di un candidato socialista.
Sarkozy sa da tempo che nel secondo turno può uscire sconfitto; ha giovato di un leggero vantaggio dopo i fatti avvenuti a Tolosa, ma resta sempre fatto che il bacino elettorale su cui può contare Hollande è maggiore rispetto al suo.
Il 15% degli elettori che voteranno probabilmente Marie Le Pen, non sono sufficienti al raggiungimento del 50,1% dei voti che gli garantirebbero la vittoria visto che probabilmente molti voteranno per il candidato socialista.
Hollande può contare sul 15% degli elettori che voteranno al primo turno Melenchon, oltre ai volti dei restanti candidati alla presidenza francese.
L'errore del Presidente è probabilmente quello di scagliarsi troppo contro Hollande, non dando alcuna speranza all'elettorato a differenza del suo avversario.
La campagna elettorale quindi ruota intorno a questo dilemma: appoggiare Nicolas Sarkozy e quindi vivere per cinque anni in una politica di austerità, oppure appoggiare il candidato socialista che promette una Francia diversa?
Michele Soliani
m.soliani@ladigetto.it
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