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Il Ministro degli Esteri Terzi compiaciuto per il regolare svolgimento delle elezioni in Egitto

Molto critico invece nei confronti della Siria, dove è accaduto un ennesimo sanguinosissimo attentato nonostante la presenza degli osservatori dell’ONU

«È un passaggio storico per lo sviluppo della democrazia in Egitto.»
Così il Ministro degli Esteri Giulio Terzi commenta il primo turno delle elezioni presidenziali egiziane svoltosi in maniera pacifica e nell'insieme regolare.
«È particolarmente incoraggiante l'elevato livello di partecipazione al voto, indice del desiderio del popolo egiziano di proseguire lungo il percorso politico ed elettorale individuato per dare governabilità e stabilità al Paese.»
Trattandosi del paese più importante del Nord Africa sotto tutti gli aspetti, il ministro fa bene a rallegrarsi pubblicamente della serenità con cui sono andati al voto, sperando che gli Egiziani possano ancora essere di esempio sugli atri stati affacciati sul Mediterraneo che hanno conosciuto le proprie rivoluzioni.
«L'Italia è vicina al popolo egiziano – conclude Terzi – ne rispetterà le sue scelte democratiche.»
 
Ferma condanna invece quella del Ministro degli Esteri nei confronti della situazione in Siria, che appare fuori controllo nonostante la presenza degli Osservatori dell’ONU, tra i quali ci sono alti ufficiali dell’Esercito Italiano.
«Condanno con fermezza l'esecrabile strage di civili condotta dalle forze di sicurezza siriane a Hula, – si legge in un comunicato diramato dal capo della Farnesina alle redazioni. – Torno a chiedere la immediata applicazione del piano di pace previsto dalla risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu N. 2043, a cominciare dall'assoluta cessazione delle violenze e dal libero ingresso in Siria delle organizzazioni umanitarie per fornire assistenza alla popolazione vittima della repressione.»
«Il nostro Paese guarda con forte attenzione alla prossima riunione del CdS – aggiunge il ministro – in cui l'inviato delle Nazioni Unite e della Lega Araba riferiranno sugli sviluppi della situazione. È opportuno che il Gruppo degli Amici della Siria che torni presto a riunirsi, perché in tali sedi venga compiuta un'accurata valutazione degli sforzi di pace e siano formulate ulteriori indicazioni sulla strada da percorrere per porre tempestivamente termine ad una situazione che la comunità internazionale non può più accettare.»

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