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Non è questa l’Europa che sognavamo - Di Guido de Mozzi

Ma possiamo, anzi dobbiamo, cambiarla. Perché gli Europei credono nell’Europa

Mi ha fatto davvero una certa impressione sentire dei giovani affermare che l’Europa «è in cancrena».
Non so a che cosa si riferiscano e, francamente, penso che non lo sappiano neppure loro.
Ma è estremamente significativo di uno stato di assoluto malessere che l’Unione Europea nutre presso coloro che, contrariamente alla mia generazione che si è fatta in quattro per costruirla, ritengono che l’Europa sia un carrozzone, un peso al quale si farebbe volentieri a meno. Questo perché non hanno neppure la più lontana idea di cosa fossero gli stati europei prima dell'Unione: un inferno.
Certamente questa non è l’Europa che sognavamo e siamo certi che non l’avevano sognata così neppure i padri fondatori De Gasperi, Adenauer e Schumann.

Dell’aiuto che la UE diede alla Grecia in difficoltà in un modo che Manzoni avrebbe definito «carità pelosa» come quella di Donna Prassede, ne abbiamo parlato ampiamente a suo tempo.
Ma quello che vogliamo aggiungere oggi, pur essendo sotto gli occhi di tutti, va spiegato in chiaro.
La gente ha sentito più volte i politici affermare che il prezzo unico europeo del gas va cambiato, e che il prezzo dell’energia va svincolato dal prezzo del gas.
Che significa? Lo spieghiamo subito. L’energia elettrica sta salendo vertiginosamente proprio perché legata al prezzo del gas. E questo vale anche per l’energia prodotta con metodi che nulla hanno a che fare con il gas, come il dannosissimo carbone, il dannoso petrolio (i cui prezzi sono crollati) e ancora di più con le fonti rinnovabili, come l’energia idroelettrica, o quella eolica, quella solare e così via.
E questo varrebbe anche per l’energia nucleare che in Italia è ancora da venire.
 
E c’è di peggio: che senso ha acquistare grandi quantità di metano dalla Tunisia a prezzi stracciati, se poi le compagnie devono venderlo agli italiani al prezzo unico europeo?
Le centrali idroelettriche hanno continuato a produrre energia con i medesimi costi dello scorso anno, ma con il prezzo comune europeo hanno dovurto venderla a tre volte il suo valore effettivo.
Qui non si tratta di tassare le centrali per quei folli (e involontari) guadagni. Qui si tratta di cambiare la legge europea.
Con uno stato come l’Olanda che ha grandi giacimenti di metano che non intende sfruttare finché il gas non raggiunge i prezzi voluti, costringendo così 500 milioni di Europei a spendere una follia, va rifatto l’impianto costituzionale dell’Unione Europea.
Si deve togliere la clausola capestro per cui le decisioni comunitarie debbano essere prese all’unanimità.
Nessun paese deve essere in grado di mettere in ginocchio gli altri.
 
Facciamo urgentemente un summit europeo per affrontare questo ossimoro istituzionale e cerchiamo di farlo in fretta.
E qui c’è l’ultima chicca. Per la UE, fare le cose alla svelta significa incontrarsi fra 15 giorni.
Diamoci un taglio. L’Unione Europea l’abbiamo costruita per risolvere i problemi, non per impedirne la soluzione,

Guido de Mozzi - g.demozzi@ladigetto.it

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Paolo Farinati 29/08/2022
Buon giorno Guido.
Bella, chiara e condivisa la Tua riflessione sulla nostra amata Europa.
Complimenti Direttore!
Avanti tutta, con visione, coraggio e determinazione.
Buona giornata.
Paolo
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