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La mia Africa/ 4 – Di Tiziana Tabarelli

Quarto album di fotografie dell’impiegata trentina che si è stabilita in Kenia: il disastro del parco naturale di Lake Nakuru

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Volevamo pubblicare il reportage dell’ospedale di Tabaka, dove si è trasferita la nostra Tiziana Tabarelli, che è diretto da un sacerdote e chirurgo trentino, Padre Francesco Avi, di Piné.
Al di là della sofferenza che porta con sé come qualsiasi altro ospedale, quello diretto da Padre Avi è situato in una posizione davvero piacevole rilassante.
Ma ne parleremo nel prossimo album di fotografie di Tiziana Tabarelli. Oggi vogliamo rendere pubblico il disastro che ha coinvolto il Parco Nazionale di Lake Nakuru.
Il lago Nakuru è uno dei laghi della Rift Valley ed è situato nel sud della regione di Nakuru, in Kenya, all'altitudine di 1.754 m sul livello del mare. Si trova all'interno del Parco nazionale del lago Nakuru, uno specchio d’acqua che abbonda di Alghe che attirano e nutrono grandi quantità di fenicotteri rosa, i quali con la propria livrea donano al lago un suggestivo colore.
Numerosi altri animali sono ospitati dal suo ecosistema come ad esempio Facoceri e Babbuini ed altri grandi mammiferi, inoltre sono stati introdotti rinoceronti bianchi e neri.
L'origine del nome Nakuru deriva dalla lingua Masai e ha il significato di «polvere» o «luogo polveroso», usato originariamente per la città omonima, la quale città ha dato poi il nome al lago e infine al parco, istituito nel 1961.  
 
Nato con dimensioni inferiori rispetto a quelle odierne, comprendeva il lago e le montagne circostanti, mentre oggi è stato esteso anche ad alcune savane limitrofe.
Durante gli anni novanta il lago – che è tutelato dalla Convenzione di Ramsar sulle zone umide – ha visto scendere il proprio livello d'acqua drasticamente, ma – grazie all'attività di recupero attivata – il problema è stato parzialmente risolto.
Adesso, per cause che non siamo riusciti ad appurare (i siti ufficiali del parco non ne fanno ancora cenno, neppure Wikipedia), il livello dell’acqua del lago è salito al punto da invadere il parco naturale, lasciando all’asciutto solo le parti collinari.
Nelle prime foto che seguono (e in quella di copertina) vediamo le immagini scattate da Tiziana Tabarelli al parco allagato.
In quelle che seguono riportiamo invece le foto che avevamo pubblicato al ritorno di una nostra spedizione umanitaria in Kenja. Di tutto quel viaggio, la parte più bella era rappresentata proprio dal parco che – almeno per ora – non c’è più.
Cercheremo di spiegare più attentamente cosa è successo alle acque del lago non appena saremo in grado di farlo.
Intanto, ecco le foto di Tiziana Tabarelli, seguite dalle nostre. Sembra che tra le prime e le seconde ci sia di mezzo, come si dice, il mare…
 
 Il parco come è adesso   
 
 

  
 Ecco come era il parco   
 
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