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Il saluto del Presidente Dorigatti all’assemblea Trentini nel Mondo

«Presto ricorderemo insieme, due anni dopo, i nostri amici Lenzi, Zandonati e Zortea»

«Sarebbe importante riportare in Trentino le migliori competenze maturate dai nostri discendenti all'estero.»
A lanciare l'idea è stato il presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti durante il saluto da lui portato nel pomeriggio a Palazzo Trentini, all'assemblea annuale ordinaria dell'Associazione Trentini nel Mondo onlus, guidata da Alberto Tafner e dalla dirigente Anna Lanfranchi.

«Qui siete di casa, - ha esordito Dorigatti, che ha subito rammentato - la positiva risposta data dall'assemblea legislativa attraverso le ultime finanziarie alla richiesta della Trentini nel Mondo di "un unico punto di riferimento per l'intera realtà associativa del settore".

Esplicitando, poi, i contenuti del colloquio da lui recentemente avuto con il presidente Tafner in merito alle future attività della Trentini nel Mondo, Dorigatti ha segnalato che la prima iniziativa di collaborazione con il Consiglio provinciale in cantiere «è prevista a breve per ricordare due anni dopo la loro tragica scomparsa i nostri tre amici - Lenzi, Zortea e Zandonai - vittime della sciagura aerea al rientro dalla visita alle comunità degli emigrati in Sudamerica».

La seconda prospettiva evocata dal presidente riguarda, appunto, la valorizzazione delle professionalità cresciute negli anni in vari Paesi del mondo tra i discendenti dei nostri emigrati.
«Tra qualche giorno mi recherò in una delle nostre aziende che riporterà qui dall'Islanda un grande ricercatore trentino. Si tratta di favorire il ritorno di questi talenti nella nostra comunità, in controtendenza rispetto al fenomeno della fuga dei cervelli

Il presidente ha anche invitato la Trentini nel Mondo ad approfondire la questione del lavoro, per capirne l'evoluzione e le criticità nei Paesi dove i nostri conterranei sono emigrati e porre queste conoscenze a servizio dello sviluppo.

Infine il tema della memoria.
«Con il vostro presidente - ha concluso Dorigatti - abbiamo condiviso l'esigenza di far conoscere ai nostri giovani i grandi sacrifici vissuti dai trentini emigrati in tutto il mondo. Si tratta di promuovere in tal modo il volontariato e quella cultura dell'accoglienza degli emigranti di cui il Trentino di oggi ha bisogno.»

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