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Ucraina, tamburi di guerra sempre più vicini

Lunedì 21 e martedì 22 saranno i giorni più lunghi dalla nascita dell'Unione Europea

Non è mai stata così vicina la guerra nel cuore dell’Europa dal (non così lontano) 1945.
Biden è sicuro che la Russia attaccherà nelle prossime ore e alcuni giornali americani scrivono che Putin ha già dato l’ordine.
Boris Johnson ritiene inevitabile il conflitto, mentre i leader europei stanno facendo il possibile per evitare la catastrofe. Che non ha senso.

Riassumendo le origini questa situazione di crisi, ricordiamo che la Russia zarista ha sempre regnato anche sull’Ucraina. L’Unione Sovietica dominava tutti gli stati oltre Cortina, in particolare anche Bielorussia e l’Ucraina, dove si parla russo.
Krusciov era talmente tranquillo sulla serenità dei rapporti tra le repubbliche sovietiche, che non esitò a «regalare» la Crimea all’Ucraina.
Ma quando Gorbaciov pose fine alla dittatura sovietica e offrì alle repubbliche federate la possibilità di scelta tra la separazione totale o la permanenza nel Patto, tutti gli stati optarono per l’autonomia della propria sovranità.
 
A quel punto l’Unione Europea e la NATO si diedero da fare per portare dalla propria parte tutti gli stati dell’Europa Orientale disponibili a farne parte.
Sulla sovranità degli stati immediatamente confinanti con l’Europa, la Russia non ebbe nulla da obiettare.
Repubbliche baltiche, Polonia, Cechia, Slovacchia, Ungheria, Romania e Bulgaria passarono all’Europa pacificamente.
Poi però il mondo occidentale mise gli occhi sugli stati confinanti con la Russia, in particolare Bielorussia e Ucraina. E su questo Putin non ha tollerato altri  passi avanti.
 
Nel 2014 Putin si è riappropriato della Crimea, poi ha dimostrato la propria contrarietà al governo ucraino che proprio di tornare con la Russia non ci pensava neanche.
Da qui l’escalation militare di Mosca, che ha voluto mostrare i muscoli al Mondo Occidentale che guardava troppo intensamente sugli stati confinanti con la Russia.
 
In verità non sappiamo quali siano le vere intenzioni di Putin. Non sappiamo se, come dice Washington, vuole occupare l’Ucraina per farla governare da un governo filorusso e se ha limitato il tutto a un grande bluff.
Se fosse solo un bluff, Putin sarebbe davvero un grande giocatore. Ma francamente non pensiamo che voglia a tutti costi una guerra, che come tutte le guerre, si sa come parte ma non si sa mai come finisce.
Di certo c’è che l’Europa non vuole assolutamente un conflitto che, agli occhi europei, non ha senso.
 
Per contro la UE non resterebbe indifferente di fronte a un attacco russo. E quindi si tornerebbe a parlare di sanzioni. E pesantissime.
Una brutta parola, che sta a significare inutili sacrifici per entrambe le parti. Per noi che non potremmo più vendere i nostri prodotti alla Russia, per i russi che dovrebbero rinunciarvi.
Ovviamente, Draghi, Macron e Scholz pensano all'embargo di qualsiasi prodotto fuorché a alle fonti energetiche. Pia illusione. Come se in caso di conflitto si potessero scegliere le armi che ci fanno più comodo…

Beh, nei prossimi giorni i tre capi di stato europei faranno il possibile per incontrare Putin e Volodymyr Zelenskyy, magari insieme. Se l’incontro dovesse avvenire, la soluzione della crisi sarebbe molto vicina.
E così ci auguriamo che sia. Ma saranno i giorni più lungi dalla nascita dell'Europa.

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