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Due missili sono caduti in Polonia uccidendo due persone

Non si sa ancora se fossero razzi russi o intercettori antimissile ucraini. In tutti i casi è il momento delle responsabilità

Zelensky aveva svolto il suo intervento al G20 annunciando al mondo che non avrebbe mai accettato la pace finché i russi non se ne fossero andati definitivamente dall’Ucraina.
Il ministro degli Esteri russo Lavrov, dopo aver accusato gli USA di essere la causa della guerra, ha lasciato i G20.
E poco dopo, guarda caso, la Russia ha scagliato più di un centinaio di missili su tutta l’Ucraina. Una risposta più chiara, Putin non avrebbe potuto darla. I russi saranno anche in ritirata, ma gli arsenali sono ancora pieni ed efficienti.
Come dire che magari i russi non vinceranno la guerra, ma l’Ucraina deve essere rasa al suolo. Pura follia, ma le guerre in sé sono follia.
 
Gli Ucraini dicono che, grazie ai sistemi antimissile americani, hanno intercettato il 70 percento di quei missili.
I danni e le vittime sono comunque stati spaventosi. Non solo in termini di vittime, ma soprattutto per i danni provocati. La popolazione è allo stremo. Si sono fermate due centrali atomiche, moltissime famiglie sono prive di elettricità, di acqua e di cibo. Chiuse anche le metropolitane.
Ma quel che è peggio è che stavolta ci sono stati danni collaterali davvero pericolosi.
Due missili si sono abbattuti sul suolo polacco, uccidendo due persone.
 
Poiché la Polonia fa parte della Nato, l’attacco coinvolge tutti gli stati del Patto atlantico (Articolo 5).
Non solo la Polonia ha allertato il proprio esercito, ma tutti gli stati - Italia compresa - hanno attivato le procedure di allerta.
Naturalmente nulla è automatico in questi casi, come prevede l’articolo 4 del trattato. Però stavolta è in allarme l’intero dispositivo di difesa della Nato, in attesa di decisioni che potrebbero essere «irrevocabili».
Secondo alcuni giornali, siamo a due passi da un’altra guerra mondiale.
 
Noi non la pensiamo così. Anzitutto si deve verificare se si tratta di missili lanciati per errore dalla Russia in Polonia, oppure se si tratta di razzi antimissile che gli ucraini hanno usato per intercettarli.
In entrambi i casi la colpa indiretta è dei russi, ma poiché manca il dolo, cioè la volontà di compiere un atto proditorio, ogni reazione che andasse più in là di «vibranti proteste» sarebbe un atto scellerato. Mai come in questo momento si devono usare la massima prudenza e il buonsenso.
«Historia magistra vitae», dicevano i latini. Ma a vedere come sono scattate le due guerre mondiali e come sta procedendo questa, la storia ha avuto sempre degli studenti asini.
 
Però questo incidente potrebbe essere l’incipit per muovere le parti a cercare davvero una via per la pace.
Mai si è stati così vicini a un conflitto mondiale ed è un campanello d’allarme che non può rimanere inascoltato.
Gli alleati dell’Ucraina devono convincere Zelensky ad accettare la pace con qualche sacrificio. Non ha senso che sbandieri al mondo le sue capacità militari, dato che senza le armi del Mondo occidentale avrebbe perso la guerra da mesi.
La citata accusa di Lavrov agli USA, secondo il quale avrebbero provocato la guerra, non è del tutto peregrina. Se non hanno provocato la guerra, quantomeno stanno ostacolando la pace.
Ora bisogna dire basta. Ogni giorno in più di guerra accresce il rischio del conflitto mondiale.

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