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Ucraina elezioni: l’Europa non riesce raccordare Usa e Russia

Dopo il voto, riconosciuto da Mosca ma ritenuto non valido da Ucraina UE e USA, vede affermare i leader separatisti Alexander Zakharchenko e Yuri Sivokonenko

A due mesi dalla firma del cessate il fuoco e dell’accordo di Minsk, il 2 novembre si sono tenute le elezioni nelle autoproclamate repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk.
Il voto, riconosciuto da Mosca, ma ritenuto non valido da Ucraina, Unione Europea e Stati Uniti, ha visto l’affermazione dei leader separatisti Alexander Zakharchenko e Yuri Sivokonenko.
Le consultazioni erano state indette in risposta alle elezioni parlamentari ufficiali ucraine organizzate da Kiev lo scorso 26 ottobre, con l’obiettivo di dare legittimità alle istituzioni create dai ribelli nei territori contesi.
Alla tensione diplomatica generata dalle contestate elezioni ha fatto seguito un aumento delle attività militari tra Forze ucraine e ribelli filorussi nelle regioni orientali del Paese.
Nonostante la tregua fosse stata violata più volte da entrambe le parti, la presunta notizia dell’invio di truppe e mezzi militari nel Donbass da parte di Mosca alimenta i timori di un’ulteriore escalation del conflitto.

Interesse dei separatisti sarebbe, più che il lancio di una nuova offensiva, il consolidamento delle attuali posizioni e la conquista di obiettivi limitati, ma strategicamente importanti, come l’aeroporto di Donetsk.
Gli Stati Uniti, attraverso l’ambasciatore alle Nazioni Unite, Samantha Power, hanno accusato Mosca di minare sistematicamente il processo di pace e di minacciare la stessa stabilità mondiale.
Alla fermezza delle posizione statunitensi, l’Unione Europea ha risposto in maniera interlocutoria, soprattutto a causa dei contraccolpi economici delle sanzioni incrociate con Mosca.
Il ruolo di mediatore dell’Europa sarebbe però frustrata dalle sempre più dure accuse reciproche tra Kiev e Mosca riguardo le reciproche responsabilità nell’acuirsi della crisi.
L’attuale situazione sul campo e la crescente tensione tra i principali attori rendono al momento difficile non solo la percorribilità della via diplomatica per la soluzione del conflitto, ma lo stesso dialogo tra le parti.

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