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Tema: «Classi dirigenti, crescita bene comune»

Dal 30 maggio al 2 giugno a Trento e Rovereto la nona edizione del Festival dell’Economia

Dove si annidano le posizioni di potere? Come sono evolute nel corso del tempo? Come avviene l’ingresso? E quanto conta il merito? E quanto la cooptazione?
A Trento quest’anno «sotto esame» chi decide il nostro futuro.
La qualità della classe dirigente di un paese è uno dei fattori determinanti nel rimuovere gli ostacoli alla crescita economica.
Ma quali sono i perimetri delle classi dirigenti?
Che spinta sono in grado di fornire alla crescita economica?
E al perseguimento di interessi generali?
Quali incentivi possono rendere la ricerca di un buon affare da parte di un manager privato che gestisce ingenti risorse un bene per la società nel suo complesso?
 
Se ne discute alla nona edizione del Festival dell’Economia di Trento il cui tema è appunto Classi dirigenti, crescita e bene comune.
«Un paese – scrive Tito Boeri, direttore scientifico del Festival – prende il volo, può sostenere prolungati anni di crescita economica grazie alla qualità delle istituzioni, impersonificate dalle sue classi dirigenti.
«Si dice spesso che più che le regole contino le persone, ma le persone vengono selezionate per arrivare a quelle posizioni in base a regole, comportamenti e pratiche condivise.
«Quelle stesse regole e norme sociali devono promuovere il ricambio delle classi dirigenti senza spingere chi è ai posti di comando ad avere orizzonti troppo ristretti.»
 
Come da tradizione il Festival, che farà tappa anche a Rovereto, vedrà all’apertura, venerdì 30 maggio, e alla chiusura, lunedì 2 giugno, le conferenze di due premi Nobel per l’Economia: gli statunitensi Eric Maskin e Daniel McFadden.
Per il giorno dell’inaugurazione abbiamo poi pensato ad un evento che consideriamo molto significativo. Infatti se si affronta il tema delle classi dirigenti non si può sottacere il tema della presenza delle donne nelle cosiddette stanze dei bottoni.
Si chiama «soffitto di vetro» (termine non troppo felice in verità) quella barriera invisibile che molto spesso impedisce loro di raggiungere posizioni di responsabilità.
E rompere il soffitto di vetro: più donne ai vertici, è il titolo della prima conferenza del Festival che vedrà la partecipazione dell’avvocato Giulia Bongiorno, dell’amministratore delegato di L’Oréal Cristina Scocchia, del presidente della RAI Anna Maria Tarantola e di Massimo Fasanella D’Amore, già vicepresidente della Pepsicola sotto la reggenza di Indra Nooyi, con un’introduzione dall’economista Daniela Del Boca, il coordinamento è affidato al vice-direttore del Corriere della Sera, Barbara Stefanelli.
 
Nei quattro forum delle 12 in Sala Depero si discuterà di selezione e modelli di retribuzione dei «grands commis», dei politici, dei docenti universitari, dei manager.
Parteciperanno, tra gli altri, Sabino Cassese con Giovanni Toti e Pippo Civati, l’ex-ministro Chiara Carrozza e Andrea Guerra amministratore delegato di Luxottica Group S.p.A.
Tra i manager sono previste le presenze, tra gli altri, di Vittorio Colao, Chief Executive Officer del Gruppo Vodafone e Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fiat-Chrysler a sottolineare, ad esempio, la consistenza e il valore del management italiano al governo di grandi gruppi multinazionali.
 
Uno degli aspetti più dibattuti sul tema della qualità della classe dirigente è quello del suo rinnovamento, che porta con sé anche la riscrittura delle priorità nell’agenda di governo.
Ne parleranno ad esempio Graziano Del Rio, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e Alan Krueger, l’economista che ha diretto il Council of Economic Advisers del presidente degli Stati Uniti Barack Obama.
La Banca d’Italia sarà, poi, oggetto di un incontro tra Gianni Toniolo e Valeria Sannucci, ricordando e discutendo come si è determinata la consuetudine per cui, la Banca, sia diventata negli anni una fucina di formazione della classe dirigente, al punto da «prestare» molti dei suoi uomini e delle sue donne alla politica e alle istituzioni.
 
Ad appena una settimana dal responso delle urne europee, il Festival sarà anche il luogo per tirare le somme sul risultato elettorale partendo dalle riflessioni di relatori come Sergio Fabbrini, Nadia Urbinati, Marc Lazar e l’ex Presidente del Parlamento Europeo Josep Borrell.
Per sabato 31 è poi prevista la partecipazione del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan. L’analisi di Sergei Guriev, ex rettore della New School di Mosca emigrato a Parigi, sulle oligarchie russe e il loro rapporto con il regime politico sarà molto utile a capire anche la crisi tra l’Unione Europea e la Russia riguardo alla vicenda dell’Ucraina.
 
Data la grande curiosità che ha suscitato e il conseguente successo di pubblico ritorna l’appuntamento con CinEconomia, ideato e condotto da Marco Onado che ogni sera alle 21.00 ci accompagnerà con maestria nella visione critica di tre pellicole tra la storia e l’assoluta contemporaneità della proposta cinematografica: La classe dirigente con un memorabile Peter O’ Toole, Margin call con il cinismo di Kevin Spacey, finendo con Il capitale umano di Paolo Virzì.
Una parte del programma si terrà poi a Rovereto: un incontro con il responsabile scientifico del Festival, Tito Boeri, che presenterà il tema del Festival, al quale si aggiungono «Classi dirigenti e populismo», tema quanto mai d’attualità, e «Chi comanda (veramente) in Italia? I poteri forti, la classe dirigente o nessuno?».
 
Confermati anche gli appuntamenti con le parole chiave che quest’anno saranno Leader, Lobby e Potere e gli incontri con gli autori coordinati da Tonia Mastrobuoni. E a proposito di conferme, torna Federico Rampini con una curiosa carrellata sull’economia e la crisi finanziaria… a partire dalle canzoni dei Beatles!
Non solo conferme, ma anche novità nel programma. Nella storia è il nuovo formato per il 2014: tre assoluti protagonisti della ricerca italiana, Luciano Canfora, Alberto Mario Banti, Emilio Gentile affronteranno il tema della classe dirigente nell’antica Grecia, nel Risorgimento e tra l’inizio del ’900 e la nascita della Repubblica.
Luigi Zingales, Paul De Grauwe, Massimo Mucchetti, Alessandro Profumo, Fabrizio Saccomanni, Noam Yuchtman, Kenneth Shepsle, David Thesmar sono solo alcuni tra gli economisti, banchieri, studiosi che animeranno il lungo week-end tra il 30 Maggio e il 2 Giugno.
Robert McChesney e Thomas Ferguson a rappresentare la pattuglia delle INET Lecture, l’iniziativa che la new economy thinking di George Soros promuove al Festival da tre anni portando a Trento circa 150 giovani post doc da tutto il mondo, che si uniscono ai vincitori del concorso EconoMia, 20 giovanissimi studenti provenienti da 94 scuole superiori distribuite in 18 regioni del nostro Paese.
E infine una, piuttosto insolita, sorpresa. Una corsa in bicicletta Domenica 1° Giugno all’inseguimento di Francesco Moser.
Per chi si candida ad essere classe dirigente… non resta che pedalare!
 
 La squadra del Festival dell’Economia
Responsabile scientifico: Tito Boeri
Comitato Promotore: Provincia autonoma, Comune e Università degli Studi di Trento
Progettazione. Editori Laterza
In collaborazione con Gruppo 24 Ore e Comune di Rovereto
Partner: Intesa Sanpaolo
Main sponsor: Gruppo Dolomiti Energia, Fiat, Vodafone
Sponsor: Banca di Trento e Bolzano Diatec, Aeroporti del Garda.

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