Dal 14 Gennaio a palazzo Trentini espone Adelfo Bayr
Durerà quasi un mese la mostra fotografica dell'ecclettico fotografo trentino
Adelfo Bayr è nato a Trento nel 1940. Personaggio molto noto in città, inseparabile dalla sua bicicletta, nella sua vita ha fatto di tutto.
Di professione imbianchino, a venti anni ha cominciato a lavorare in proprio riempiendo la vita però di colore non solo con la pennellessa ma con tanti altri interessi.
E’ stato mezz’ala sinistra del Calcio Trento in serie D nei primi anni Sessanta, è stato per venti anni solista del coro Dolomiti cantando, ad esempio, anche la mitica Montanara nei più prestigiosi teatri e grandi stadi d’Europa di fronte anche a trentamila spettatori.
E'stato il primo calciatore trentino a essere convocato a Coverciano nella selezione della nazionale giovanile.
Ha scritto poesie, si è sposato e ha avuto due figlie, ha viaggiato tanto, ma tanto, dapprima con la cinepresa e poi soltanto con la macchina fotografica.
E' stato, e tutt’ora lo è, un grande amante della montagna,
Lui è un fotografo che viaggia nel mondo e di questo mondo si fa interprete e testimone.
In questo percorso attraverso il pianeta, Adelfo Bayr descrive le più disparate situazioni con l’uso di una fotografia spontanea, sanguigna, istintiva, dove prima della mente viene il cuore.
Ecco allora che a diventare protagonisti delle immagini sono i piedi e le mani affaticate degli uomini, gli sguardi dei bambini che si confondono con le cicatrici, il lavoro orgoglioso delle donne, gli occhi innocenti che scoprono il mondo e le occhiaie di chi invece è stanco di vedere.
Non solo però riferimenti ai paesi del terzo mondo, ma anche momenti della modernità dell’occidente.
Quindi paesaggi urbani metropolitani, letti ancora in una dialettica metafisica tra sfondo e primo piano.
E ancora oggetti, sculture, tubi e onduline che diventano presenze poetiche, ombrelloni, piazze, dune e panni stesi che cambiano le prospettive del mondo.
In questi frammenti il fotografo compie due atti fondamentali per la creazione dell’opera d’arte: un gesto estetico che mira a cogliere il dettaglio nella sua essenza e un gesto etico volto invece alla denuncia sociale, alla presa di posizione civile ed umana.
Ha iniziato ad esporre le sue opere nel 2002 in un negozio del centro di Trento, poi in una serie di locali pubblici e bar della città.
La prima vera mostra è stata alla SAT di via Manci a dicembre del 2004, di seguito a Palazzo Maffei a Lavis, al Comune di Gardolo, alla Biblioteca Comunale di Trento.
Ma la perfomance che gli ha dato più soddisfazione e anche visibilità è stata la mostra 100 DONNE 100 VOLTI, inaugurata a Palazzo Mirana proprio in occasione della celebrazione del centenario della Festa della Donna, l’8 marzo 2008.
Per lui è stato un onore e una gioia immensa l’affluenza inaspettata e numerosissima dei visitatori trentini e non.
Circa 3000 persone hanno visitato l’esposizione.
Roberto Conci
r.conci@ladigetto.it
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