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Trento-Matera, gemellaggio affettuoso che dura da tanti anni

70 anni fa iniziò una profonda amicizia tra la giovane trentina Mariella Furlani e la giovanissima materana Vitina Fabrizio – Di Luciana Grillo

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In copertina, la signora Mariella Furlani. In basso con i nipoti.

A un trentino che va a visitare la città dei Sassi, una guida accorta mostra subito, con orgoglio e gratitudine, la statua di De Gasperi.
Lo statista trentino, in qualità di Presidente del Consiglio, visitò Matera, si avvicinò con rispetto e curiosità a un mondo contadino ancora primitivo e tanto diverso dalla sua Valsugana, si meravigliò che intere famiglie potessero vivere, spesso in compagnia di animali come pecore e capre, in spazi insalubri e angusti, scavati nelle cave della Murgia lucana, abitati fin dalla preistoria, e decise che ai materani dovessero essere consentite migliori opportunità e soprattutto una dignitosa qualità della vita.
 
Accompagnato da parlamentari lucani, Alcide De Gasperi girò in lungo e in largo, e poi concordò una linea politica da seguire, che prevedesse l’abbandono dei Sassi da parte dei residenti e la costruzione di nuove e confortevoli unità abitative.
Si chiamò «Legge Colombo», fu stilata dallo stesso onorevole Colombo e dal suo collega Michele Marotta, altro parlamentare lucano.
Nella stesura della legge, dovettero anche scontrarsi con alcuni abitanti che non volevano lasciare le loro abitazioni per trasferirsi lontano dal centro, in palazzine dove le bestie sicuramente non avrebbero trovato alloggio.
Nacque così la Legge speciale 691. Era il 23 luglio 1950.
 
A 70 anni di distanza, la P.A.T. ha siglato un patto di gemellaggio tra le città di Trento e Matera.
In questa occasione, a Matera è stata inaugurata una Mostra che racconta, con immagini e memorie, quel periodo e il lungo iter che vide Trento e Matera alle prese con la costruzione di un ponte ideale.
Ma, tornando agli anni ’50, è importante ricordare anche che nel 1952 fu varato dal Ministero della Pubblica Istruzione un progetto di scambi culturali fra studenti di regioni diverse, per una reciproca conoscenza, per comprendere le differenze di cultura e di abitudini e condividere con i coetanei le proprie esperienze.
 
Una ragazza trentina - Mariella Furlani - diventò «amica di penna» di una giovanissima materana - Vitina Fabrizio - e cominciò così un’amicizia lunga e bella, facilitata in seguito dall’avvento del telefono.
Le ragazze di allora sono diventate adulte, ma la loro frequentazione è continuata nel tempo: alle lettere e alle telefonate si sono aggiunti gli incontri, sia a Matera che a Trento, gli scambi di doni, i messaggi su wathsapp…
A chi le ha intervistate, hanno detto che si vogliono bene come sorelle e che i quasi 70 anni della loro amicizia costituiscono uno scrigno prezioso, ricco di affetti e ricordi.
 
La signora Furlani ricorda con gioia i suoi viaggi laggiù che racconta ai nipoti Elisabetta e Andrea, aggiungendo particolari sempre nuovi e rinnovando pensieri affettuosi per l’amica Vitina e per la città dei Sassi.
Anche così si annullano pregiudizi e distanze, e tra Matera e Trento sembra che passi solo un fiume sovrastato da un ponte.


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