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Inaccettabile episodio di intolleranza in Consiglio provinciale

Il presidente del Consiglio Walter Kaswalder perde le staffe e strattona i giornalisti presenti nella buvette

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Questa mattina il Presidente del Consiglio Provinciale di Trento Walter Kaswalder, all'ingresso della buvette dell'aula ha spintonato e strattonato i colleghi giornalisti Marika Giovannini del quotidiano Corriere del Trentino, Giampaolo Tessari del quotidiano Trentino e Nicola Marchesoni del quotidiano l'Adige, pronunciando nei loro riguardi espressioni decisamente censurabili, il tutto davanti alle telecamere e in presenza di alcuni consiglieri provinciali.
Ovviamente le reazioni sono state immediate, ma purtroppo solo da parte delle opposizioni e non della maggioranza che ha eletto Kaswalder alla presidenza del Consiglio Provinciale.
L’Ordine dei Giornalisti e il Sindacato dei giornalisti del Trentino Alto Adige hanno diramato una vibrante protesta, stigmatizzando «il grave attacco all'esercizio della libertà di stampa mosso dal Presidente del Consiglio Provinciale di Trento Walter Kaswalder».
 
Il quale Kaswalder ha poi inviato alle redazioni il seguente breve testo per giustificare il suo comportamento.
«È mio desiderio chiarire quanto avvenuto oggi alla buvette del Consiglio provinciale. Il mio intento è stato esclusivamente quello di promuovere il rispetto delle regole valide in questo periodo di emergenza sanitaria.
«Regole chiare, che prevedono l’accesso alla buvette solo dei consiglieri provinciali, del personale consiliare e - per il tempo necessario - di un collaboratore in ragione di ciascun consigliere eletto. Per la stampa è a disposizione lo spazio deputato al piano superiore all’emiciclo.
«Il mio intervento nei confronti dei tre giornalisti è stato forse brusco e di questo mi scuso, l’ho fatto subito nei confronti degli interessati.
Nulla di personale, nulla contro la funzione giornalistica, ma solo - lo ripeto - la mia personale preoccupazione di assicurare l’applicazione delle regole a protezione di tutti.»
 
Secondo il nostro parere, ci si trova davanti a un’intemperanza di una delle massime cariche della Provincia autonoma di Trento.
Un comportamento inaccettabile, non solo perché se l’è presa con i colleghi giornalisti, ma soprattutto perché le istituzioni debbono restare sempre al di sopra di tutto. Più che un grave attacco alla stampa, che pure c’è stato, secondo noi si tratta di un’offesa alle istituzioni.
E non è la prima volta che il presidente del Consiglio provinciale si trova autore di comportamenti poco consoni alla carica che ricopre.
Una prima volta era uscito con una battuta infelice contro gli Americani per il caso Chico Forti, una seconda volta ha licenziato il proprio collaboratore senza rispettare le prassi più elementari nei rapporti di lavoro. Infine questa intemperanza contro la stampa.
Ha dimostrato di non avere in dote la sensibilità propria di un presidente. Farebbe bene a dimettersi da solo.

G. de Mozzi

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