Giornata dell’autonomia trentina: cerimonia in Sala Depero
Per la prima volta i festeggiamenti hanno dovuto avvenire a porte chiuse, in stile covid
Non era mai capitato, dal giorno della sua istituzione, che la Giornata dell’Autonomia venisse celebrata in un certo senso a porte chiuse: ma le precauzioni anti covid purtroppo condizionano anche gli appuntamenti istituzionali, che però non fanno un passo indietro e rilanciano seppur in forma più mediata il loro forte messaggio.
Ed è così che stamani la suggestiva Sala Depero nel Palazzo della Provincia era volutamente riempita a metà, per garantire il distanziamento fra gli ospiti, presenti con le mascherine sul volto ad ascoltare gli interventi dei rappresentanti dei tre livelli istituzionali che hanno generato la giornata dell’Autonomia: Il Consiglio provinciale, il Consiglio delle Autonomie Locali e la Provincia autonoma di Trento.
Covid, economia, rapporti istituzionali, istruzione, memoria, giovani, futuro: sono queste le parole chiave attorno alle quali si sono sviluppati gli interventi dei tre presidenti, con il capo dell’esecutivo provinciale che ha posto un particolare accento sui rapporti con lo Stato invocando la leale collaborazione ma rivendicando anche il fatto che spazi di autonomia talvolta si è costretti a prenderseli, affrontando talvolta contenziosi che - è capitato poche settimane fa - certe volte volgono a favore del Trentino.
Sono ancora una volta i territori, insomma, che non rinunciano a far sentire forte la loro voce, nella consapevolezza dei tempi difficili che stiamo attraversando e delle problematiche finanziarie e sociali che ci aspettano subito dietro l’angolo.
L’autonomia, però, è anche questo: non rinunciare a giocare un ruolo da protagonista per il bene di questa terra che tra pochi giorni tornerà a dare il benvenuto a chi entra con lo sventolio delle bandiere di Europa, Italia, Euregio e, naturalmente, del Trentino.
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