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Cinque borse di studio di ricerca in memoria di Giulia Tita

La giovane, scomparsa per una caduta in montagna lo scorso agosto, era dipendente dell’ufficio negoziazione titoli di Cassa Centrale Banca e alunna di UniTrento

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Foto ©FedericoNardelli.

Ferragosto 2020: Giulia Tita, laureata all’Università di Trento e stimata dipendente dell’ufficio negoziazione di Cassa Centrale Banca, perde la vita su un sentiero di montagna durante la discesa dalla Cima delle Anime in Val Passiria.
Avrebbe compiuto 29 anni a settembre. Il dolore dei familiari, dei colleghi e di chi l’ha conosciuta e amata si trasforma oggi in un gesto di fiducia e di speranza nei giovani e nel futuro.
Per ricordare la sua memoria Cassa Centrale Banca ha infatti deciso di finanziare una borsa post laurea di ricerca per cinque anni.
Una donazione da 75mila euro complessivi che servirà a coprire un assegno di ricerca presso il Dipartimento di Economia e Management per un/una giovane interessato/a alla sua stessa materia di laurea, la finanza aziendale.
 
Oggi in Rettorato si è tenuta la firma della convenzione tra Cassa Centrale Banca e Università di Trento per dare il via alla borsa di ricerca.
Accanto a Giorgio Fracalossi presidente di Cassa Centrale Banca e al rettore Paolo Collini erano presenti anche alcuni familiari di Giulia Tita tra cui la mamma Diana Franceschi e Michele Cimadom, il fidanzato nonché collega in Cassa Centrale Banca.
Insieme a loro in presenza anche il professor Luca Erzegovesi, che fu suo relatore in tesi, ed Enrico Salvetta, vice direttore vicario di Cassa Centrale Banca e direttore dell’area finanza in rappresentanza di tanti colleghi e colleghe.
Collegati in teleconferenza numerosi familiari e amici hanno seguito la cerimonia di firma della convenzione.
 

 
A Palazzo Sardagna è risuonato più volte oggi il ricordo di Giulia Tita: il suo sorriso aperto, lo sguardo positivo, ma anche la forte determinazione.
Una ragazza solare, appassionata, piena di vita e preparata, come in tanti l’hanno voluta descrivere.
«Ringrazio il presidente e tutti i colleghi di Cassa Centrale Banca che hanno voluto rendere omaggio a Giulia con questa iniziativa, – ha detto il fidanzato Michele Cimadom nel corso dell’incontro. – Giulia ha lasciato sempre un’immagine positiva di sé, grazie al suo modo di essere e alla sua volontà di fare qualsiasi cosa sempre al meglio.
«Era una persona su cui potevi contare e della quale ti potevi fidare. Questa borsa è un riconoscimento per come ha affrontato la vita, con impegno e serietà, ma anche con tanta solarità e personalità.»
 
«Giulia ha sempre affrontato la vita, oltre che con gioia, con serietà, responsabilità e passione, – ha ricordato la mamma Giulia Franceschi. – Da quando era bambina la sua più grande preoccupazione era rivolta alle persone che amava.
«Si è sempre preoccupata che la sua famiglia potesse essere orgogliosa di lei. Per tutto quello che è stata, per tutto quello che ha fatto, sono sicura che se oggi mi potesse parlare la prima cosa che mi chiederebbe è Mamma, sei orgogliosa di me?.
«Questo era Giulia. Così la dobbiamo ricordare.»
 

 
«Quando Giulia è improvvisamente venuta a mancare, in Cassa Centrale siamo stati tutti colpiti nel profondo, – ha commentato il presidente Giorgio Fracalossi. – Da subito abbiamo cercato di trovare il modo per tenerla viva nei nostri cuori, per ricordarla, per valorizzare quello che era.
«Le sue enormi qualità umane e personali, il suo modo di fare, la sua solarità hanno fatto sì tutto il consiglio di amministrazione esprimesse un consenso unanime nel voler creare qualcosa che potesse rendere in tutti indelebile il ricordo di Giulia.
«Abbiamo per questo motivo ideato, in collaborazione con UniTrento, una borsa di studio quinquennale che potrà andare a beneficio di cinque ragazzi o ragazze che vorranno specializzarsi nella materia di cui Giulia era tanto appassionata: la finanza.
«Questa borsa è il dono che Giulia ci ha lasciato. Un dono ad altri, di cui noi siamo solo il tramite. Un dono che permetterà a tutti noi di ricordarci di una ragazza piena di vita, di gioia, di spensieratezza, che ha sempre amato il proprio lavoro e lo dimostrava ogni giorno in Cassa Centrale.»
 
Ad accogliere la delegazione di Cassa Centrale Banca il rettore Paolo Collini che ha voluto rivolgere ai familiari un saluto speciale.
«In queste occasioni ci sentiamo divisi tra il dolore di ricordare chi non c’è più e la speranza che viene dal sapere di aiutare con i nostri gesti altri ragazzi e ragazze che come Giulia avevano passione per lo studio e voglia di fare bene per la comunità.
«Una donazione è un gesto importante per onorare e mantenere viva la memoria dei nostri cari e per sostenere concretamente il futuro dei giovani. Si continua a contribuire allo sviluppo della società, un po’ come avrebbe fatto chi è venuto a mancare.»
 

 
Dopo il diploma al liceo classico Giovanni Prati di Trento, Giulia Tita aveva conseguito la laurea in Finanza aziendale all’Università di Trento, discutendo sia la tesi triennale sia quella magistrale con il professor Luca Erzegovesi.
Di lei il professore ha condiviso il ricordo di una ragazza molto impegnata e interessata alla materia, che già negli anni dell’università mostrava competenze solide e promettenti, con grande capacità di accogliere suggerimenti e di rapportarsi in modo costruttivo e aperto.
«Sono orgoglioso che abbia intrapreso dopo la laurea il lavoro che l’aveva appassionata e molto lieto di sentire quanto fosse stimata».
 
Dopo una breve esperienza in Cassa Rurale, l’approdo in Cassa Centrale Banca, dove specialista in mercati finanziari - processi di investimento e regolamentazione per il Servizio di negoziazione.
«Era entrata a far parte della squadra di Cassa Centrale perché presentava caratteristiche curricolari interessanti, – ha spiegato il vicedirettore Enrico Salvetta. – Aveva approfondito soprattutto l’ambito della consulenza avanzata, aspetti innovativi dunque, che servivano al filone di sviluppo intrapreso da Cassa Centrale.
«Dopo un primo incarico nell’ufficio che si occupa di consulenza per costruire i portafogli modello per i clienti delle nostre banche, era approdata in poco tempo alla negoziazione titoli, gestendo anche in questo ruolo responsabilità molto importanti.»

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