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Università di Trento, la Provincia assegna le risorse 2021

Oltre 112 milioni a sostegno ai progetti condivisi, su smart working e bando per i ricercatori dei Paesi a rischio conflitti

Con delibera proposta dall’assessore Mirko Bisesti, la giunta provinciale ha assegnato all’università di Trento le risorse per l’esercizio 2021, nell’ambito dell’Atto di indirizzo su università e ricerca 2020-2022.
All’ateneo vengono corrisposti circa 111 milioni di euro per la quota base 2021 e un milione e 185.000 euro per la quota programmatica 2021.
Di questi ultimi, 130.000 euro vanno al corso di laurea in medicina e chirurgia da poco avviato.
C’è poi il sostegno a due progetti, uno sulla ricerca in tema di innovazione e smart working e l’altro rivolto agli accademici provenienti da Paesi a rischio conflitti e persecuzioni.
E tra gli obiettivi per il territorio nell’Atto di indirizzo figura anche il supporto dell’ateneo a Provincia e Apss per l’emergenza Covid-19.
 
«La giunta ha approvato le risorse relative al 2021 per l’università di Trento, che ha visto recentemente l’elezione del suo prossimo rettore, Flavio Deflorian, – afferma l’assessore all’istruzione, università e cultura Bisesti. – Si tratta di stanziamenti che assicurano il sostegno della Provincia al sistema dell’istruzione superiore e dell’eccellenza formativa in Trentino.
«Nell’ottica della collaborazione proficua e con uno sguardo alle sfide impegnative che ci attendono: dal decollo del corso di laurea in medicina alle numerose complessità da superare per tutto il nostro territorio, in relazione all’emergenza Covid e alle sue conseguenze.»
 
Il sostegno finanziario della Provincia autonoma di Trento all’Università degli studi di Trento è previsto dalla norma di attuazione dello Statuto speciale della Regione Trentino-Alto Adige, varata con il decreto legislativo 18 luglio 2011 e recepita nella legge provinciale 29 del 2 novembre 1993, come modificata dalla legge finanziaria provinciale del 2012.
La giunta provinciale, previa intesa con l’ateneo trentino e previo parere della competente commissione permanente del consiglio provinciale, adotta un atto di indirizzo triennale per l'università e la ricerca.
Che contiene: a) gli obiettivi di innovazione e stabilizzazione, i risultati attesi e la sostenibilità economica; b) le risorse attribuite dalla Provincia per tipologia di intervento; c) i criteri, le modalità e le procedure di erogazione delle risorse e di rendicontazione delle spese.
 
Si tratta dunque dell’Atto di indirizzo, approvato nella versione corrente per il 2020-2022 lo scorso 18 settembre 2020.
Nell’ambito del dialogo tra Provincia e Università il provvedimento individua gli obiettivi generali relativi alla ricerca scientifica, alla formazione, al trasferimento delle conoscenze, all’internazionalizzazione, alle modalità di gestione delle risorse interne dell’ateneo e agli obiettivi per il territorio.
Tra questi come detto figurano sia l’avvio del corso di laurea in medicina e chirurgia sia - punto importante vista l’emergenza pandemica in corso - il sostegno dell’ateneo a Provincia e Azienda provinciale per i servizi sanitari per gli interventi mirati a fronteggiare la situazione emergenziale sanitaria legata al Covid-19.
 
Per il corrente anno, sono due i progetti avviati la cui continuazione è stata concordata in questi mesi tra i due enti.
 
A) Progetto «Novelty two».
È stata la Provincia stessa a manifestare all’università l’interesse per la prosecuzione anche nell’anno 2021 del progetto Novelty, in particolare per il supporto scientifico alla costituzione, sulla base degli esiti della survey effettuata nel 2020, di team interdipartimentali per l’innovazione anche legati all’implementazione dell’Atto di indirizzo sul lavoro agile (smart working) approvato dalla giunta il 22 dicembre 2020. Un'iniziativa valida inoltre per rilevare, si legge nella delibera, le capacità di generare innovazione presso i Centri per l’impiego dell’Agenzia del lavoro e proporre nuovi modelli organizzativi. Tra le finalità della ricerca di base l’innovazione organizzativa legata alla possibilità di sviluppare servizi liquidi: attitudine al nuovo, lavoro da remoto (anche come smart working) e le modalità di erogazione dei servizi (digitalizzazione, accentramento vs. decentramento anche con mezzi di virtualizzazione della presenza). La Provincia cofinanzia il progetto con 65.000 euro sull’esercizio finanziario 2021, a copertura dei costi per l’attivazione di un assegno di ricerca post-doc e di un assegno di ricerca post-laurea, oltre a spese di missioni e altre voci.
 
B) Progetto «Scholars at Risk», acronimo SAR.
Scholars at Risk è una rete internazionale di università fondata nel 1999 per sviluppare programmi di protezione verso studiosi qualificati che devono lasciare il loro Paese a causa di conflitti e persecuzioni. Il primo bando nell’agosto 2019 ha ricevuto numerose candidature da studiosi altamente qualificati da Siria, Iran, Turchia, Libano, Yemen, Camerun, per l’assegnazione di due assegni di ricerca annuali (uno finanziato dalla Provincia, l’altro dall’università).
Entrambi gli enti intendono dare continuità a questa esperienza, finanziando la seconda annualità degli assegni di ricerca, e avviare un secondo bando biennale con un cofinanziamento provinciale di 30 mila euro per il 2021 e 60 mila euro per il 2022.

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