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I gestori di piattaforme digitali diventano collaboratori del fisco

Villotti: «Il giusto passo per la chiarezza e tra Stati membri. Serve trasparenza fiscale e quindi uno standard internazionale obbligatorio»

È stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale europea la direttiva DAC 7, con nuove norme per migliorare la cooperazione amministrativa nel settore fiscale.
In sostanza la direttiva obbliga i gestori delle piattaforme digitali a comunicare i redditi percepiti dai venditori/clienti attivi sulle loro piattaforme: i gestori diventeranno, così, «collaboratori fiscali».
Le comunicazioni relative alle attività commerciali comprenderanno una vasta gamma di guadagni derivanti dalla locazione di beni immobili, dall’erogazione di servizi personali, dalla vendita di beni e dalla locazione di qualsiasi mezzo di trasporto. Gli Stati UE scambieranno automaticamente con i Paesi partner i dati ricevuti dalle piattaforme.

«Un passo nella giusta direzione – commenta Renato Villotti, presidente di Confesercenti del Trentino – da tempo sosteniamo che serve chiarezza e cooperazione amministrativa tra Stati membri nell’ambito delle azioni di contrasto alla pianificazione fiscale aggressiva transfrontaliera.
«Per avere una concorrenza leale tra aziende serve trasparenza fiscale e quindi uno standard internazionale di comunicazione di dati obbligatorio.»
La DAC 7 si muove in questa direzione prevedendo regole anche per le piattaforme digitali.

«Sappiamo che privati e imprese utilizzano sempre di più le piattaforme digitali per vendere beni o fornire servizi, – puntualizza Villotti. – Il problema è che spesso i redditi percepiti attraverso le piattaforme digitali non sono dichiarati e le relative imposte non vengono versate.
«Questo comporta che si perde gettito fiscale e gli operatori commerciali attivi sulle piattaforme digitali godono di un indebito vantaggio rispetto alle imprese tradizionali.
«Stiamo vivendo un periodo di forte crisi. Abbiamo chiesto alle Istituzioni un cambio di passo per la ripartenza.
«Abbiamo chiesto scelte incisive, rapide ed adeguate non solo sul fronte dei sostegni ma anche nel segno di una pianificazione volta alla riapertura delle attività economiche.
«Le imprese, dopo un anno di dure limitazioni, sono allo stremo: il sostegno più importante e sostenibile nel lungo periodo è quello di assicurare la possibilità di lavorare, garantendo il massimo rispetto dei protocolli di sicurezza. Senza dimenticare la concorrenza leale.»

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