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Il Consiglio provinciale Giovani, tra Autonomia e Sviluppo

La presidente Eleonora Angelini: «I giovani sono vittime di quest’epoca di pandemia. Bisogna fare subito qualcosa. Noi vogliamo provarci. Con le Quote Giovani.»

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Eleonora Angelini.
 
Eleonora Angelini è lapidaria: «I giovani sono vittime di quest’epoca di pandemia. Bisogna fare subito qualcosa. Noi vogliamo provarci. Con le Quote Giovani.»
Eleonora è la presidente del Consiglio provinciale Giovani che, di primo acchito, potrebbe apparire come uno degli infiniti organismi istituzionali costruiti dalla politica e deputati a sfornare chiacchiere o poco più.

Invece questo Consiglio è davvero un elemento vivo, ricco di fermenti, capace di analizzare una situazione gravissima (basti pensare alla crisi dei ragazzi a scuola, schiacciati fra la Dad e l’assenza di momenti di socializzazioni, e quindi di crescita, oltre alla chiusura del mondo del lavoro con l’emergenza Covid) e di immaginare una risposta. Che arriva dal basso e direttamente dagli stessi giovani.
 
Dottoressa Angelini, che cosa sarebbe la Quota Giovani? Una declinazione delle Quote Donne?
«Un po’ sì e un po’ no. Non abbiamo alcuna intenzione di immaginare una Quota Giovani per le liste elettorali.
«Ci sembra molto più importante promuovere la giusta rappresentanza dei giovani nelle società pubbliche, nelle associazioni, in tutti i luoghi pubblici da cui si contribuisce a costruire la società.»
 
Una rappresentanza per dare spazio ai giovani che non ne hanno?
«Anche qui devo rispondere allo stesso modo: un po’ sì e un po’ no. Intanto sì, è necessario dare spazio a chi non ne ha: è una questione di giustizia sociale.
«Poi c’è un motivo molto più importante che riguarda tutta la società. Provate a pensare se fossimo una società di soli anziani: saremmo governati dalla paura, se fossimo di soli adulti vincerebbe il solo pragmatismo; e se ci fossero solo giovani saremmo gestiti dall’incoscienza.
«E invece è necessario dare spazio a un mix di esperienza, concretezza e coraggio. Perché se si mettono assieme le componenti delle generazioni la società si completa con tutti i suoi caratteri positivi.
«Ora, invece, i giovani sono sottorappresentati in tutti i settori, in tutti i luoghi. E senza giovani si perde di freschezza, di coraggio, di capacità di rischio.
«Ecco: le quote giovani servono per promuovere una società più giusta ed equilibrata: serve a tutti, anche agli anziani e agli adulti.»
 
Ma voi puntate anche sulla formazione.
«E certo! Non esiste responsabilità senza formazione. I giovani ora soffrono anche di questo, di una scarsa offerta formativa.
«Non ci riferiamo a scuola e università che il loro compito, nel limite del possibile, lo fanno. Ci riferiamo a una società che ha perso la spinta propulsiva di tante associazioni culturali, politiche e sociali che prima erano lievito per il mondo dei giovani, erano luogo di crescita per la sensibilità collettiva.
«Ecco allora che abbiamo immaginato opportunità di formazione con un convegno che vada al centro dei problemi fra giovani, web e pandemia (sarà coordinato dal professor Riccardo Mazzeo) e una serie di seminari sul rapporto fra Autonomia e società, management e amministrazione (con tanti relatori eccellenti).»
 
Quindi una proposta normativa con le quote giovani e una proposta formativa con convegni e seminari?
«Sì: ci sembra il minimo per partire e coinvolgere istituzioni, cittadini e giovani. Per mettere al centro la questione giovani in modo concreto.
«Con freschezza. E con coraggio.»

GdM



 Progetto autonomia della formazione  
Il Consiglio Provinciale Giovani intende intervenire concretamente nelle celebrazioni dei 50 anni dall’approvazione del Secondo Statuto di Autonomia del 1971-1972 attraverso una prima iniziativa formativa rivolta ai giovani e dedicata al rapporto tra Autonomia e Sviluppo.
L’obiettivo è entrare nel merito di come il complesso sistema di «Autogoverno» dell’Autonomia del Trentino, dentro il più ampio contesto regionale, può incidere sulla crescita della realtà provinciale ad ogni livello.
Nell’approccio ai singoli temi si cercherà di connettere in modo esauriente gli aspetti storico-istituzionali con le dinamiche reali dello sviluppo nei fondamentali ambiti della cultura, della società, dell’economia e del territorio.
La proposta formativa si articola in sei moduli che approfondiscono i temi individuati. Eccoli.
 
1. Autonomia e Istituzioni.
Mercoledì 9 giugno 2021, dalle ore 17.30 alle ore 19.30
Relatore dott. Mauro Marcantoni - sociologo, dirigente Istituto per l'Assistenza allo Sviluppo Azienda di Trento (IASA): ruolo delle Istituzioni Autonomistiche nei processi di sviluppo della realtà trentina, con particolare attenzione agli strumenti e alle risorse disponibili, alle modalità di esercizio delle competenze di autogoverno, al ruolo fondante del capitale sociale;
 
2. Autonomia e Reti.
Mercoledì 15 settembre 2021, dalle ore 17.30 alle ore 19.30
Relatore dott. Diego Cattoni - amministratore delegato A22: ruolo fondante delle reti nei processi di crescita sociale e economica, con particolare attenzione ai nodi critici della mobilità, alle prospettive dei sistemi di trasporto, alle conseguenze del tunnel del Brennero;
 
3. Autonomia ed Economia.
Mercoledì 22 settembre 2021, dalle ore 17.30 alle ore 19.30
Relatore dott. Michele Andreaus - professore ordinario di Economia azienda UniTn: profili evolutivi dell’economia trentina, logiche e strumenti di politica economica, limiti e opportunità della gestione autonomistica, casi di successo e di insuccesso;
 
4. Autonomia e Conoscenza.
Mercoledì 29 settembre 2021, dalle ore 17.30 alle ore 19.30
Dott.ssa Monica Zambotti - Dirigente Uff. Politiche di inclusione e Cittadinanza: ruolo dell’istruzione nei percorsi di crescita personale e professionale dei giovani, limiti e pregi del sistema scolastico trentino, la conoscenza dell’Autonomia nei programmi scolastici;
 
5. Autonomia e Finanza.
Mercoledì 9 ottobre 2021, dalle ore 17.30 alle ore 19.30
Relatori avv. Marco Radice e dott. Lorenzo Bertoli - rispettivamente presidente e direttore Cassa del Trentino spa: i sistemi di finanziamento della Provincia Autonoma di Trento, cenni storici, recente evoluzione, criticità da affrontare e opportunità da cogliere, rischi legati alla crisi generata dalla pandemia da coronavirus 19;
 
6. Autonomia e Storia.
Mercoledì 13 ottobre 2021, dalle ore 17.30 alle ore 19.30
Relatore dott. Lorenzo Baratter -Direttore del Museo Centro Documentazione Luserna: le radici del Trentino contemporaneo, il rapporto con la provincia di Bolzano e gli sviluppi del sistema di autonomia regionale attraverso le biografie di alcune donne e uomini che, negli ultimi due secoli, hanno avuto un ruolo importante nel caratterizzare e influenzare lo sviluppo economico, sociale e culturale del territorio trentino.

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