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«L’Autonomia è buona amministrazione e responsabilità»

In Sala Depero il presidente della Provincia, assieme ai rappresentanti delle istituzioni trentine e altoatesine, ha pronunciato il messaggio del 5 settembre

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L’Autonomia è «responsabilità» e va rafforzata attraverso «un’alleanza» assieme agli altri territori, prima di tutto l’Alto Adige-Südtirol, nonché ai cittadini, alle forze sociali ed economiche.
Perché lo speciale autogoverno del Trentino, nato dall’intuizione degasperiana e condiviso con la vicina Provincia di Bolzano, è «un’eredità da conservare e attualizzare e vive di relazioni, collaborazioni e intese» tra i vari livelli istituzionali.
Lo Stato centrale - con il quale i rapporti nei mesi più duri della pandemia sono stati difficili, ma nei cui confronti l’Autonomia ha «resistito» dimostrando la validità delle scelte e delle azioni svolte - e l’Europa, che ha mutato i paradigmi dimostrando una rinnovata e diversa sensibilità territori, come dimostra anche il progetto del Pnrr.
 
È questo il messaggio rivolto dalla massima carica dell’Amministrazione provinciale in occasione della Giornata dell’Autonomia.
Presenti alla cerimonia ufficiale nel 75esimo della firma degli accordi di Parigi tra de Gasperi e Gruber, assieme al presidente della Provincia autonoma di Trento, il suo omologo e governatore altoatesino, il presidente del consiglio provinciale, il presidente del consiglio delle autonomie, numerosi sindaci, autorità, rappresentanti della società civile, dell’università e del mondo dell’economia.

 

In una Sala Depero gremita per l’occasione, l’Amministrazione provinciale ha voluto sottolineare come la valorizzazione dell’Autonomia speciale del Trentino, d’intesa con l’Alto Adige-Südtirol e nella «casa comune» della Regione, sia un percorso in movimento.
Deve certamente proseguire l’azione per promuovere adeguatamente la cultura dell’autonomia e far crescere la consapevolezza dei cittadini, attraverso azioni nel mondo della scuola e dell’educazione alla cittadinanza.
 
Ricordando «il grande movimento di popolo» che fu l’Asar, l’Associazione studi autonomistici regionali, che nel dopoguerra portò una mobilitazione decisiva nei momenti in cui si definiva lo Statuto autonomistico e si ponevano le basi costituzionali della nostra Autonomia, la comunità trentina ha il dovere di «essere all’altezza» proprio di quella «vitale tensione per la partecipazione rivolta al bene comune».
Mantenendo vivi i principi connessi all’intuizione degasperiana: autogoverno come responsabilità, buona amministrazione, intese e relazioni con gli altri territori.
 

 
Con l’Alto Adige-Südtirol il confronto che abbraccia gli sviluppi all’impostazione dello Statuto negli ultimi 50 anni può certamente proseguire.
Gli spazi condivisi e gli strumenti non mancano.
La Regione, «spazio di azione comune e strategica», Eusalp, il Gect Euregio che giunto ai 10 anni vede la riforma del suo assetto istituzionale.
Ci saranno poi tre fondamentali tappe di elaborazione assieme agli altri territori e al ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Mariastella Gelmini, a Vienna, Roma e infine Bruxelles, per evidenziare la dimensione reciproca e internazionale che riveste l’Autonomia speciale.
 
La Giornata dell’Autonomia, è stato infine sottolineato, è l’occasione per festeggiare la firma dell’accordo internazionale che ha posto solide basi per il futuro del Trentino.
Durante la cerimonia tra i vari interventi la lectio del docente universitario Fulvio Cortese dal titolo «Autonomia e buona amministrazione: l’attualità di un nesso imprescindibile».
Da parte dell’Amministrazione provinciale il ringraziamento al prefetto Sandro Lombardi (foto in basso), già commissario del governo per il Trentino, a cui è stato conferito il riconoscimento dell’Aquila di San Venceslao.
«Per la sensibilità e particolare professionale dimostrata nel suo incarico e per aver valorizzato il principio della leale collaborazione che è il cuore del rapporto tra istituzioni a vari livelli.»

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