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«Ferrovia Avisio, una proposta progettuale inattaccabile»

La Trento-Penia è una proposta che si basa su una serie di studi qualificati avviati tra il 2009 ed il 2014.

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La ferrovia delle Valli dell’Avisio non è una riga sulla carta come qualcuno ebbe a dire in qualche dichiarazione degli anni scorsi e né la Val di Fassa è lunga e stretta da non poter ospitare nel suo territorio una linea ferroviaria.
La Trento-Penia è una proposta che si basa su una serie di studi qualificati avviati tra il 2009 ed il 2014.
Il più corposo portato a termine della Facoltà di Economia dell’Università di Verona può definirsi una ipotesi progettuale sufficientemente dettagliata realizzato nel rispetto delle normative europee STI, Specifiche Tecniche di Interoperabilità per quanto riguarda l’infrastruttura.
 
Quello che emerge dallo studio in oggetto è che la fattibilità tecnica della ferrovia Avisio è inattaccabile, semmai migliorabile, e tante chiacchiere seminate in questi anni sono delle bufale.
Se oggi non sussiste alcun dubbio nella fattibilità tecnica dell’opera, siamo anche convinti che saremo in grado di dimostrare la sostenibilità della gestione aziendale del servizio.
In termini di interoperabilità, significa che, se realizzata la Trento-Penia, un treno Eurocity di Őbb partito da Monaco potrebbe raggiungere Penia di Canazei oppure un treno di Trenitalia partito da Roma potrebbe sempre raggiungere Penia di Canazei.
 
Concetto, sempre quello dell’interponderabilità dell’infrastruttura che sarebbe opportuno allargare a tutto il Trentino ove con la plausibile ipotesi di prolungare la Trento-Mezzana verso la Valtellina con destinazione strategica Tirano, in funzione dello stesso scartamento (quello metrico) si «salderebbero» tra di loro la ferrovia Retica con la Vaca Nonesa di fatto internazionalizzando quest’ultima concretizzando il collegamento Zurigo-Trento.
Se da Lavis immaginiamo di staccare la linea Avisio in direzione della Val di Cembra con destinazione Penia adottando lo scartamento metrico di fatto si realizzerebbe il collegamento internazionale Zurigo-Penia.
Una vera e propria rivoluzione del mondo dei trasporti in Trentino che si allineerebbe con gli obiettivi sudtirolesi ove si sta progettando il collegamento tra Malles e Bormio e tra Malles ed Engadina o in alternativa Landek in Austria.
 
Alla base della soluzione tecnica alla base deve starci la strategia politica attraverso la quale operare delle scelte sulle quali avviare i progetti per realizzare la «connessione ferroviaria» delle periferie del Trentino ad alta vocazione turistica che soffrono della poca efficienza del servizio di mobilità pubblica.
Una visione strategica che grazie ad i rivoluzionari progressi della tecnica ferroviaria sulla progettazione dei carrelli a scartamento variabile troverà sicuramente un ulteriore contributo.
Intendiamo con questo la messa in esercizio del carrello a scartamento variabile.
 
Testato con successo dalle Ferrovie svizzere nel 2019 per la GoldenPass Line il prototipo di carrello ferroviario è in grado di cambiare in pochi secondi lo scartamento.
Si è trattato di una novità mondiale poiché non solo si adatta alla distanza delle due rotaie ma modifica anche l'altezza del veicolo in base all'altezza della piattaforma.
 
Nel caso della Ferrovia Avisio si potrebbe dunque ipotizzare un ulteriore scenario ove pur realizzando l’infrastruttura nel rispetto delle Normative STI e vedendo realizzato il prolungamento della Trento Mezzana verso Tirano rimarrebbe invariata la possibilità di garantire la raggiungibilità in treno di Penia nei collegamenti internazionali da Sud-Nord ed Est e sulla base di queste condizioni pianificare una nuova offerta di mobilità per turisti e residenti ove in tante situazioni l’uso dell’auto privata si renderebbe inutile.
Su questo concetto di pianificazione si gioca il ruolo fondamentale della realizzazione dello studio di fattibilità della Ferrovia Avisio.
 
Transdolomites grazie a risorse proprie e quelle messe a disposizione da parte di alcuni comuni delle Valli dell’Avisio, Comunità di Valle e BIM Adige, ha investito circa 130.000,00 Euro negli studi propedeutici al vero e proprio progetto.
Studi che Transdolomites metterà a disposizione gratuitamente della Provincia Autonoma di Trento qualora da parte della Giunta Provinciale emergesse la volontà di proseguire sulla strada della realizzazione dello studio di fattibilità.
Non solo gli studi ma anche le competenze tecniche ed economiche che collaborano con Transdolomites.
 
Lo studio di fattibilità non avrebbe lo scopo di sviluppare la sola prospettiva dello scartamento 1.435 mm ma di sondare l’ipotesi dello scartamento 1.000 mm e quello della cremagliera che nel tratto tra Lavis e Giovo potrebbe dare delle risposte molto interessanti per ridurre i chilometri di linea nel tratto cembrano.
La realizzazione dello studio di fattibilità ad oggi non significherebbe la certezza matematica della costruzione della nuova linea ma significherebbe comunque l’aver compiuto il passo minimo ma allo stesso tempo storico.
Una rivoluzione nel mondo dei trasporti delle Valli dell’Avisio così come «rivoluzionario» detto pur con modestia il rendering allegato dove per la prima volta possiamo immaginare il viaggio a bordo treno ammirando dal finestrino il Gruppo del Catinaccio, Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

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