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PNRR: revisione Ue e controllo Corte dei Conti

La Commissione Europea: «La revisione del Pnrr è possibile solo in casi eccezionali». Anche la Corte dei Conti intende contribuire con valutazioni sui risultati

La revisione del Pnrr è possibile solo in casi eccezionali.
È quanto riferisce la Commissione Ue: «Lo Stato deve dimostrare che non può più attuare il Piano o parte di esso a causa di circostanze oggettive».
La richiesta fa scattare «una rigorosa valutazione, caso per caso, da parte della Commissione e assieme al Paese interessato», si aggiunge.
Se il Paese membro decide di presentare all'Ue la richiesta di revisione del suo Pnrr la Commissione è tenuta a fare una valutazione della nuova proposta seguendo tutti i criteri e i requisiti previsti nel Regolamento sul Fondo di Ripresa e Resilienza.
Se la valutazione è positiva la Commissione proporrà una nuova bozza di Decisione Attuativa del Consiglio che deve essere successivamente adottata dallo stesso Consiglio europeo.
 
È il caso della richiesta di una revisione per la maggiorazione dei costi, come avviene oggi con l'aumento dei prezzi delle materie prime.
Il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile, Enrico Giovannini, spiega che nel decreto approvato dal Consiglio dei ministri la scorsa settimana «sono previsti nuovi meccanismi di adeguamento dei prezzi di aggiudicazione».
L'intervento del governo si basa su un primo aspetto, che «è quello dei prezzi a base d'asta», con le linee guida sulla definizione dei prezziari regionali che saranno emanate dall'Istat.
«Il secondo prevede un meccanismo di aggiustamento dei prezzi in corso d'opera molto meno penalizzante per le imprese.»
 
Anche la Corte dei Conti intende contribuire con valutazioni tempestive sui risultati della gestione dei Fondi del Pnrr a livello locale.
Nella «Programmazione dei controlli e delle analisi della Corte dei conti per l'anno 2022» si prevedono monitoraggi e controlli da esercitare sulle autonomie territoriali, verificando l'attuazione del Piano attraverso la verifica degli esiti della gestione «anche in corso di svolgimento».
Sono previste attività di referto sulla finanza regionale e locale, alcune indagini a carattere specifico, nonché, sotto il profilo del coordinamento, il raccordo operativo con i controlli interni degli enti.
È prevista l'elaborazione delle Linee guida sui bilanci preventivi e i rendiconti degli enti locali, delle regioni e degli enti del Servizio Sanitario.
 
Tutto ciò si inserisce anche «nel contesto prodotto dalla pandemia - i cui effetti sul sistema economico non sono limitati all’esercizio 2020 ma hanno potenziali rilevanti ricadute nei successivi periodi amministrativi - e pone, soprattutto, attenzione all’obiettivo di rilanciare la struttura economico-sociale del Paese con un percorso di graduale ritorno alla normalità degli andamenti delle entrate e delle spese».
La Magistratura contabile individua così modalità comuni di svolgimento delle funzioni presso le Sezioni interessate in coordinamento con le attività delle Sezioni regionali di controllo.
Si prevede inoltre una razionalizzazione della funzione consultiva, per ricondurre a coerenza pareri discordanti resi nel territorio.

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