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Gli studenti minacciano: «Sarà un febbraio caldo»

L’Anpi del Trentino accusa la Polizia per gli attacchi esagerati: «Stupisce la sproporzione della reazione rispetto all’attacco avvenuto alla CGIL di Roma»

Noi siamo convinti che l’esame di maturità deve essere regolare, come sostiene il ministro dell’Istruzione, altrimenti i ragazzi che hanno preso la maturità nel 2022 verranno sempre accusarti di essere stati facilitati, come quelli dello scorso 2021.
Ma questo è il nostro parere, che gli studenti hanno il diritto di contestare.
Quello che stupisce è la reazione che hanno avuto le forze dell’Ordine per tenere sotto controllo le manifestazioni.
Non può sfuggire la debolezza dimostrata in occasione della manifestazione No-vax di Roma, quando le frange estremiste di destra si accodarono alle proteste per assaltare la sede nazionale della CGIL, che stride con la mano pesante esercitata contro gli studenti.
Merita leggere a questo punto il comunicato che l’ANPI ha diramato alle redazioni proprio per protestare contro gli attacchi delle Forze di Polizia.

La Segreteria Nazionale ANPI ha condannato le violente cariche delle Forze dell'ordine contro gli studenti in questi ultimi giorni. L'eventuale presenza di agenti provocatori non può mai giustificare violenze indiscriminate.
Brucia ancora la drammatica esperienza al G8 di Genova nel 2001.
Stupisce fra l'altro il contrasto fra le cariche contro gli studenti e l'inerzia delle forze dell'ordine dimostrata in altre circostanze ben più pericolose, una per tutte la manifestazione di Roma egemonizzata da Forza Nuova il 9 ottobre 2021 sfociata nell'ignobile e violento assalto alla sede nazionale della CGIL.
Spetta a chi dirige le forze dell'ordine la responsabilità dell'equilibrio nelle decisioni che si assumono sulla piazza.
A maggior ragione in circostanze in cui la protesta si indirizza contro l'aberrante piaga delle vittime del lavoro e, in questo tristissimo caso, del ragazzo deceduto nell’ultimo giorno del suo stage scuola-lavoro, rispetto al quale facciamo nostre le parole del Presidente della Repubblica: «Mai più tragedie come quella del giovane Lorenzo Parelli».

Dal canto loro gli studenti, che sono scesi in piazza in tutta Italia compatti come ai tempi del ’68, annunciano un «Febbraio caldo».
«Abbiamo dimostrato che non facciamo passi indietro nemmeno con la testa rotta». Questo il commento alle cariche della polizia.
Non va bene un ministro dell’Interno tecnico. La struttura deve essere tecnica, ma il vertice deve essere politico, cioè espressione del Paese civile.

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