Torna l’idea di portare il Nuovo Ospedale Trentino a Mattarello
Il progetto andrà rifatto, se vogliamo vedere il NOT entro i prossimi 10 anni. Ma la location deve rimanere in Via al desert
Il Consiglio provinciale ha nuovamente messo in discussione il progetto del Nuovo Ospedale Trentino.
Da una parte si ritiene che il progetto presenti troppi punti critici per l’affidamento dell’appalto, dall’altra si pensa nuovamente di spostare la sede dall’attuale Via al Desert allo spazio che attualmente viene attrezzato per ospitare lo spettacolo di Vasco Rossi.
Condividiamo il primo aspetto, lamentando anzi la confusione che il progetto ha generato in fase di appalto. Troppi ricorsi e controricorsi. Si deve porre un taglio perché si deve proseguire al più presto verso un nuovo ospedale, ancxora fermo a 10 anni dalla prima approvazione.
L’attuale S. Chiara non è più in grado di sostenere la situazione e, francamente, stanze da sei posti letto con il bagno in corridoio non danno certo luce all’«eccellenza trentina».
Apprezziamo il fatto che ad avanzare la proposta sia stato un assessore alla Salute che ha contribuito alla fase iniziale del progetto.
Il secondo aspetto, quello di spostare la sede da Trento a Mattarello, invece, ci pare una cosa insensata.
In Via al Desert sorge già la Protonterapia, costruita in quel posto proprio in funzione della successiva realizzazione del nuovo ospedale. Tenere separati i due centri porterebbe a una nuova confusione organizzativa, come quella che un tempo vedeva distaccata la sede di Villa Igea dal S. Chiara.
La nostra impressione è che si voglia in qualche modo inibire la futura destinazione della location destinata a ospitare a breve lo spettacolo di Vasco Rossi.
Passato lo spettacolo, infatti, nelle more di Fugatti c’è un piano per rendere l’area un centro attrezzato per spettacoli all’aperto (e magari con una tensostruttura) e una palazzina per i gruppi musicali che intendano esercitarsi.
E, aggiungiamo noi, l’allungamento della Trento Malé fino a Mattarello, con stazione a San Vincenzo.
Insomma, la proposta sembra più ispirata dalla politica che dal merito.
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