Ucraina: «Servono più controlli, tra rifugiati anche ex detenuti»
UNARMA, in prima linea per i diritti delle Forze dell’Ordine, chiede un aumento dei controlli anche tra i rifugiati ucraini in arrivo in Italia
«Tra i rifugiati ucraini non ci sono solo vittime, ma anche carnefici» – così Antonio Nicolosi, segretario generale di UNARMA, il più antico sindacato dei carabinieri in Italia – «Come già evidenziammo per primi diverse settimane fa sulla scia delle Nazioni Unite e di diversi organi internazionali, c’è sicuramente il rischio che all’esodo dei profughi si interessino anche malintenzionati e trafficanti, decisi a sfruttare le disgrazie del conflitto per approfittare di donne e bambini.
«Come UNARMA, in prima linea per i diritti delle Forze dell’Ordine, chiediamo un aumento dei controlli anche tra i rifugiati ucraini in arrivo in Italia. Da diverse settimane fonti certe parlano di situazioni preoccupanti: ex detenuti ucraini chiedono la grazia per partecipare attivamente al conflitto, altri decidono di scappare verso i paesi europei e continuare a delinquere, parliamo di pregiudicati per gravi reati armati e non solo.
«Tra loro anche importanti narcotrafficanti internazionali e uomini legati alla mafia locale.
«Ci crediamo e per questo chiediamo ai Ministeri dell’Interno e della Giustizia: una volta giunti nei paesi europei, quale legge giudicherà i loro reati? Quale struttura detentiva li ospiterà? Saranno reintegrati all’estero o rimarranno nel nostro Paese?
«Ordine e sicurezza non devono passare in secondo piano nemmeno durante una crisi umanitaria».
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